19 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Mariastella Gelmini contro i tagli sui presidi della Polizia di Stato

Gelmini (Fi): il Governo fa economia sulla sicurezza dei cittadini

251 presidi della Polizia di Stato chiusi, e un taglio netto di 1 miliardo e 800 milioni di euro agli stipendi delle forze dell'ordine. L'interrogazione presentata alla Camera lo scorso venerdì da Mariastella Gelmini denuncia che la spending review del Governo avrà effetti deleteri sulla sicurezza dei cittadini. Nelle città e anche sul web

ROMA - Periodo nero per le forze dell'ordine nel nostro Paese: questo, almeno, sostengono i detrattori delle nuove regole di ingaggio della polizia e della proposta di introdurre dei caschi numerati a tutela dei manifestanti. Dello stesso avviso pare essere Mariastella Gelmini, che lo scorso venerdì ha presentato alla Camera un'interrogazione riguardante il «progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi della polizia di Stato sul territorio italiano" presentato dal Governo lo scorso 3 marzo.

GRAVE COLPO PER LA LOTTA AI REATI PEDOPORNOGRAFICI - Un progetto che ha suscitato molte polemiche, «per le conseguenze negative sul controllo del territorio che tale piano presuppone», dato che ben 251 presidi della polizia di Stato verrebbero chiusi. Inoltre, il piano presentato lo scorso marzo prevede anche un taglio di 1 miliardo e 800 milioni di euro agli stipendi delle forze dell'ordine. Secondo l'interrogante e gli stessi sindacati di polizia, tali tagli sarebbero «fortemente penalizzanti soprattutto per gli uffici della polizia postale e delle comunicazioni, in quanto è prevista la chiusura di una settantina di presidi che porterà un serissimo nocumento nella lotta ai reati pedopornografici on line e alle truffe informatiche».Numerose, però, le vittime in divisa colpite dal provvedimento, che prevede la chiusura di 11 commissariati, la soppressione di 2 compartimenti e 27 presidi della Stradale, la cancellazione di 73 sezioni di polizia ferroviaria, due zone di frontiera e 10 presidi minori. Tutte le 50 squadre nautiche, infine, saranno soppresse: 4 sezioni di sommozzatori, 11 squadre a cavallo e perfino 4 nuclei artificieri. Il piano comporterebbe anche la riduzione delle scuole di formazione. 

ALLARME PER LA SICUREZZA DEI CITTADINI - Il punto più grave della questione, per l'interrogante, riguarda il fatto che la spending review del Governo farebbe economia sulla sicurezza delle nostre città, andando a colpire «numerosi commissariati cittadini di pubblica sicurezza". La misura, insomma, sarebbe assolutamente incapace di centrare gli sprechi e le inefficienze, ma colpirebbe piuttosto l'apparato della sicurezza, «tentando di colmare la carenza di organico, che ammonta a circa 18.000 unità, tagliando semplicemente i presidi e facendo ricadere sui cittadini le conseguenze altamente negative che una minor presenza di forze dell'ordine sul territorio comportano». Come se non bastasse, la Gelmini sottolinea che il Ministero dell'Interno avrebbe dovuto «relazionare nello specifico sul piano di razionalizzazione il 17 dicembre 2014 innanzi la Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati ma ha rimandato la sua audizione al 14 gennaio 2015». Ancora un mese, insomma, prima che, perlomeno, la situazione attuale possa essere chiarita. Per queste ragioni, l'interrogante chiede «se il Governo intenda sospendere il prospettato progetto di chiusura degli uffici di polizia al fine di procedere, invece, ad una riforma seria che conduca ad una razionalizzazione ragionevole e condivisa del sistema di sicurezza del nostro Paese».

IL GOVERNO TAGLIA, MA LA CRIMINALITA' CRESCE - Insomma,tale provvedimento si abbatte come una scure sulle forze dell'ordine, in un momento in cui si denunciano nuovi reati telematici ed elettronici, compreso cybercrime e pedopornografia; in cui si grida all'emergenza immigrazione, con flussi che attraversano soprattutto le frontiere Schengen; in cui la microcriminalità mette a repentaglio la sicurezza e la tranquillità delle periferie, e, soprattutto, in cui si riscontra con sempre più urgenza la necessità di portare avanti una lotta capillare contro la criminalità organizzata e l'economia criminale. E, con questi tagli, la soluzione a tali problematiche pare sempre più un obiettivo non perseguibile.