25 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Ai concorsi no extraregionali

Zaia: «Nella mia sanità solo infermieri veneti»

Il Presidente della Regione Veneto commenta l'arrivo circa settemila candidati al concorso per due posti da infermiere. Luca Zaia si dice convinto della necessità di regionalizzazione dei concorsi: «Siamo pronti a scendere in piazza e a protestare contro la legge di stabilità».

ROMA - Il Governatore della Regione Veneto commenta oggi la notizia dell'arrivo di interi autobus diretti nella sua regione in occasione del maxiconcorso da infermiere, il numero di candidati si aggirerebbe attorno ai 7mila. Luca Zaia si dice convinto della necessità di regionalizzazione dei concorsi.  

PRONTI A SCENDERE IN STRADA - Intervenendo a «24 Mattino», su Radio24, il Presidente della Regione afferma: «Leggo che nella legge di stabilità vogliono tagliare alle Regioni per tagliare nella sanità. Noi scendiamo in strada: uomo avvisato mezzo salvato». E aggiunge: «Noi siamo virtuosi: se da me una siringa costa 4 centesimi e altrove 26 centesimi spiegatemi il motivo per cui vieni a rompere le palle a me. Vadano da chi la paga 26 centesimi».

CONCORSI REGIONALIZZATI - Zaia ribadisce l'idea di fare in modo che i concorsi vengano svolti a livello regionale, in modo da garantire i posti di lavoro ai residenti: «Vogliamo riuscire prima o poi a garantire le corsie preferenziali nei concorsi ai cittadini che abitano in Veneto. Prima vengono i cittadini che sono stabilmente residenti, che lo siano da una o da dieci generazioni. Io sono l'amministratore delegato del Veneto e quindi vorrei corsie preferenziali, punteggi e priorità per i veneti. Noi veneti siamo un popolo di migranti, è vero, ma non siamo andati in passato in Sudamerica a fare concorsi pubblici: abbiamo fatto i lavori più umili, ci siamo conquistati la credibilità di quei Paesi e oggi occupiamo anche le posizioni apicali da un punto di vista sociale. Non sono razzista difendo il mio territorio».

PRECEDENZA AI VENETI - E afferma, in conclusione, il presidente Zaia: «I nostri cervelli migliori se ne vanno all'estero e abbiamo pullman di candidati a posti d'infermiere che arrivano in Veneto per trovare un lavoro. Così non va».  E conclude: «Con 200 mila veneti in cerca di lavoro, dobbiamo garantire corsie preferenziali ai residenti nei concorsi sanitari e in quelli pubblici. Abbiamo bilanci in attivo: la sanita' gestita bene puo' essere una grande opportunita' di lavoro».