Teramo: il centrodestra argina (per un soffio) il Pd
Ha rischiato la beffa il sindaco uscente Maurizio Brucchi eletto per soli 800 voti con il 51,52 % (13616 preferenze) dopo aver sfiorato l'elezione al primo turno nel quale si era fermato al 49,78%
TERAMO - Ha rischiato la beffa il candidato del centrodestra e sindaco uscente Maurizio Brucchi eletto sindaco a Teramo per soli 800 voti con il 51,52 % (13616 preferenze) dopo aver sfiorato l'elezione al primo turno nel quale si era fermato al 49,78%. Ma il ballottaggio ha sconvolto tutti gli equilibri della prima fase elettorale riportando a un passo dalla rimonta la candidata del centro sinistra Manola Di Pasquale, che pure il 25 maggio non era andata oltre il 25,1 dei consensi. E subito dopo l'elezione di Brucchi i toni del sindaco sono stati piuttosto forti: «E' stata una campagna elettorale durissima - ha commentato Brucchi - in cui ero io contro tutti: la vittoria del centrosinistra alla Regione con D'Alfonso, l'effetto Renzi. Ma alla fine abbiamo vinto noi. Sono davvero emozionato e mi viene da piangere». Immediata la risposta della sfidante Manola Di Pasquale che ha ottenuto 12812 voti: «Non è vero che Brucchi era da solo contro tutti . Era appoggiato da sei liste ed era sindaco uscente e vincere con uno scarto così minimo, anzichè pensare alle offese personali rivolte a me in campagna elettorale, dovrebbe indurre Brucchi ad un esame di coscienza». L'affluenza alle urne a Teramo è stata del 57,06 %.
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