M5S occupa le Camer per leggere la Costituzione
I parlamentari del Movimento 5 stelle da oggi occuperanno le aule di Camera e Senato da fine seduta a «mezzanotte e un minuto» per leggere la Costituzione e i regolamenti in segno di protesta per il mancato insediamento delle commissioni permanenti
ROMA - I parlamentari del Movimento 5 stelle da oggi occuperanno le aule di Camera e Senato da fine seduta a «mezzanotte e un minuto» per leggere la Costituzione e i regolamenti in segno di protesta per il mancato insediamento delle commissioni permanenti.
Altre proteste, anche in piazza, sono allo studio (già oggi dovrebbe esserci un sit-in degli attivisti romani a Montecitorio), mentre le commissioni che i presidenti di Camera e Senato non hanno finora potuto convocare per il rifiuto degli altri partiti (in particolare Pd e Pdl) di indicarne i componenti saranno «autoconvocate informalmente» giovedì prossimo per iniziare lo studio dei disegni di legge già presentati.
A illustrare le iniziative dei parlamentari del movimento di Beppe Grillo, i capigruppo M5S di Camera e Senato Roberta Lombardi e Vito Crimi, che in una conferenza stampa hanno affermato di non volere nuove elezioni. «Sarebbero una sciagura per i costi», ha detto Lombardi, vista l'attuale situazione del Paese. «I nostri interlocutori sono i presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso», ha spiegato Crimi, che tuttavia non ha indicato subordinate, qualora la situazione non si sbloccasse: «Valuteremo la situazione via via», ha spiegato.
Le presidenze di commissione, a giudizio di Crimi, andrebbero scelte «per competenze e per il ruolo di garanzia» che devono svolgere. Impossibile anche una partenza parziale, per esempio solo della commissione competente per la legge elettorale e le riforme istituzionali: «Non è quella la priorità unica, pensiamo al reddito di cittadinanza. Di fronte alla crisi l'urgenza è quella di non lasciare nessuno indietro, prima di qualunque provvedimento per la crescita c'è questo», ha osservato Crimi. Unica novità forse l'ipotesi avanzata dalla capogruppo di Montecitorio di presidenze transitorie: «Non avremmo problemi a presidenti di commissione pro-tempore e a rotazione, da rivedere quando si dovesse costituire una maggioranza», ha puntualizzato.