2 maggio 2024
Aggiornato 15:00
Dibattito in Consiglio dei Ministri

Regioni, Monti preferisce l'election day

In Consiglio dei ministri oggi si è discusso a lungo sulla questione, soppesando i pro e i contro delle due opzioni. Alla fine, si è deciso di non decidere, e di sottoporre il problema ad un ulteriore approfondimento

ROMA - Ridurre i costi e accorpare le politiche con le tre elezioni regionali in programma (Lazio, Lombardia e Molise), o restituire subito operatività alle tre regioni, i cui Consigli sono stati peraltro sciolti in seguito a vicende poco edificanti? In Consiglio dei ministri oggi si è discusso a lungo sulla questione, soppesando i pro e i contro delle due opzioni. Alla fine, si è deciso di non decidere, e di sottoporre il problema ad un ulteriore approfondimento.

Mario Monti ovviamente considera fondamentale l'argomento riduzione dei costi, che fa spingere per l'accorpamento. E non sottovaluta neanche una valutazione politica: votare prima delle politiche in due regioni fondamentali come Lazio e Lombardia sottoporrebbe a ulteriore stress la 'strana maggioranza', rendendo ancora più complicate le ultime settimane del governo.

Dall'altro lato, c'è il problema della governance di tre regioni, attualmente limitata all'ordinaria amministrazione, che potrebbe essere restituita alla normalità andando al voto - come ipotizzato in un primo momento dal ministro Cancellieri - il 27 gennaio o poco più tardi. Argomento cui si sono mostrati sensibili diversi ministri, ad esempio Corrado Clini, preoccupato per il rischio di un'emergenza rifiuti nella Capitale, che diventerebbe ancor più ingestibile con una Regione 'paralizzata'. Senza contare che oggi anche Pierluigi Bersani ha chiesto che si voti al più presto per le Regionali, senza aspettare le Politiche.

Alle valutazioni politiche si aggiunge poi la questione legata alla riduzione dei consiglieri regionali del Lazio. Il decreto sui costi della politica dispone infatti che i consiglieri del Lazio siano ridotti dai 70 attualmente previsti a 50. Ma su come applicare la disposizione, le interpretazioni divergono: il numero di 70 consiglieri è infatti previsto non solo dalla legge elettorale regionale, questione facilmente superabile, ma dallo stesso Statuto della Regione. Che però non può essere modificato da un Consiglio regionale sciolto come è quello della Pisana. Il rischio è dunque quello di esporre le prossime consultazioni al ricorso di qualche partito o associazione, nel caso in cui si andasse a votare per eleggere solo 50 consiglieri. Nè, d'altro canto, il governo vuole che il Lazio vada al voto continuando a prevedere un Consiglio 'extra large'. Questione dunque anch'essa da affrontare con cautela.

Ma che Monti continui a prediligere l'election day Regionali-Politiche, lo dice lo stesso rinvio: meglio aspettare, prendere un po' di tempo e discuterne ancora. Cercando anche di capire quando si andrà a votare per le Politiche.