Sudanese ucciso in un parco di Roma, preso il presunto assassino
Agenti della mobile lo avevano identificato e lo stavano cercando. L'immigrato, residente da un po' di tempo in Italia, era stato trovato con in tasca un cedolino di richiesta di sanatoria per il permesso di soggiorno, ucciso da due colpi di pistola
ROMA - E' stato preso il presunto assassino che ha ucciso ieri un sudanese di 30 anni attorno alle 15.30 nel parco degli Acquedotti a Roma. L'immigrato, residente da un po' di tempo in Italia, era stato trovato con in tasca un cedolino di richiesta di sanatoria per il permesso di soggiorno, ucciso da due colpi di pistola. Tre in tutto quelli sparati contro l'immigrato, secondo gli agenti della squadra mobile che hanno trovato i bossoli. Gli agenti avevano messo posti di blocco e diramato ricerche tenendo sotto controllo i luoghi frequentati dell'uomo e i suoi familiari.
A segnalare l'accaduto una telefonata al 113 che parlava di una tragedia accaduta al parco, fatta dall'utenza telefonica poi identificata come quella di un amico della vittima. Gli agenti, intervenuti sul posto, hanno trovato due testimoni che hanno visto scappare due persone a bordo di un'auto, un uomo e un ragazzo. Uno dei testimoni ha preso il numero di targa e l'auto è risultata intestata a un calabrese di 43 anni, piccolo imprenditore con attività commerciali, bar e ristoranti tra la Calabria, le Marche e Perugia, con piccoli precedenti non legati alla criminalità organizzata.
Gli investigatori escludono per l'omicidio sia la matrice della criminalità organizzata sia quella razzista: gli agenti hanno ricostruito i contatti tra la vittima e l'imprenditore e i due si erano sentiti telefonicamente poco prima dell'assassinio. A quanto si apprende, l'ipotesi più probabile è che i due abbiano avuto precedenti rapporti di lavoro, si siano incontrati nel parco per un chiarimento e poi sia scoppiata una lite per motivi economici legati a precedenti esperienze lavorative o al permesso di soggiorno. L'imprenditore era insieme al figlio di 17 anni.
Bimbo di 10 anni si suicida impiccandosi - Un bambino di 10 anni si è suicidato impiccandosi con una sciarpa nel bagno. La tragedia è successa a Roma in un appartamento di via Verbania in zona Tuscolano. Il piccolo era in casa con i nonni, quando è andato in bagno. Dopo un po' visto che tardava a uscire e non rispondeva i nonni sono andati a controllare e lo hanno trovato impiccato, con una sciarpa. Per lui ormai non c'era più nulla da fare. I genitori, italiani, erano in fase di separazione ma il bambino non aveva mai manifestato particolari problematiche. Sul posto sono intervenute le volanti e il 118, ma i soccorsi sono stati purtroppo inutili.