Camorra, più poliziotti per trovare i latitanti
Implementare da subito le risorse per il controllo del territorio, dare un ulteriore impulso alle attività info-investigative concentrandosi, in particolar modo, sulla ricerca dei latitanti dei clan emergenti. Parroci Napoli: «La mano di Caino più volte alzata contro di noi»
ROMA - Implementare da subito le risorse per il controllo del territorio, dare un ulteriore impulso alle attività info-investigative concentrandosi, in particolar modo, sulla ricerca dei latitanti dei clan emergenti. Sono queste, a quanto riferisce la polizia in una nota, «le linee strategiche» disposte dal capo della polizia Antonio Manganelli nel vertice al Viminale (che si è concluso) svolto con i vertici investigativi della polizia dopo l'omicidio di Pasquale Romano a Napoli.
«Già in queste ore - si spiega nel comunicato - si stanno predisponendo i nuclei di rinforzo che dovranno potenziare attività di prevenzione e di indagini».
Parroci Napoli: La mano di Caino più volte alzata contro di noi - «I giorni che viviamo sono di angoscia e dolore, ma rischiano di diventare giorni di avvilimento, se non riusciremo a fare appello ai valori della nostra coscienza cristiana per rispondere al male con l'onore e la dignità del nostro popolo onesto e laborioso». E' questo uno dei passaggi della lettera aperta inviata dai parroci dell'VIII Decanato dei quartieri napoletani di Marianella, Piscinola, Chiaiano, Scampia e Miano a sostegno dell'iniziativa delle comunità parrocchiali della chiesa dei Santi Giovanni Battista e Alfonso de' Liguori che, per la serata di domani, hanno organizzato una fiaccolata per le strade di Marianella dove, lo scorso lunedì 15 ottobre, è stato ucciso con 14 colpi di pistola Pasquale Romano.
«Negli ultimi tempi - scrivono i parroci - le nostre strade si sono più volte sporcate di sangue. E' una sorta di ciclo della violenza che si riapre con il passaggio degli anni, che sembra placarsi quasi improvvisamente per poi riprendere seminando la paura nei luoghi della nostra familiare convivenza: strade, piazze, palazzi. La mano di Caino si è alzata più volte contro di noi». Riferendosi al Libro della Genesi, i sacerdoti ricordano: «Il fratello è stato ucciso dal fratello e la voce del sangue di chi è caduto, finanche innocente, grida al Cielo, verso il cuore di Dio che non lascerà inascoltata».
«La nostra storia piena di bene e di santità rischia di essere dimenticata dalle nuove generazioni, sepolta sotto le macerie della barbarie umana e dell'odio. Come cristiani, come figli di questa terra, non possiamo - hanno concluso - rimanere indifferenti a quanto accade intorno a noi e dentro di noi».