1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Cristianesimo | Morte Cardinal Martini

In 20.000 per il Cardinale che «abbracciava tutti»

Così l'ha ricordato il suo successore Angelo Scola davanti ai 6.000 fedeli, tra i quali il presidente del Consiglio Mario Monti e quattro ministri, che sono riusciti a trovare un posto all'interno del Duomo. Altre 15.000 persone, secondo la Diocesi, hanno seguito la funzione dai maxischermi posti sul sagrato. Papa Benedetto XVI: Insegnava l'unicità della «Parola di Dio» a credenti e non

MILANO - Più di 20.000 persone hanno partecipato ieri a Milano ai funerali del cardinale Carlo Maria Martini, l'arcivescovo emerito della città che «ha sempre cercato di abbracciare tutto l'uomo e tutti gli uomini». Così l'ha ricordato il suo successore Angelo Scola davanti ai 6.000 fedeli, tra i quali il presidente del Consiglio Mario Monti e quattro ministri, che sono riusciti a trovare un posto all'interno del Duomo. Altre 15.000 persone, secondo la Diocesi, hanno seguito la funzione dai maxischermi posti sul sagrato.

«Il cardinale Martini non ci ha lasciato un testamento spirituale, nel senso esplicito della parola. La sua eredità - ha detto Scola - è tutta nella sua vita e nel suo magistero e noi dovremo continuare ad attingervi a lungo. Affidare al Padre questo amato pastore significa assumersi fino in fondo la responsabilità di credere più che mai in questo Anno della fede e la responsabilità di testimoniare il bene della fede a tutti. Ci chiede il nostro amato cardinale di diventare, con lui, mendicanti di Cristo».

Secondo l'arcivescovo, che ha presieduto la funzione accompagnato da 39 vescovi, 12 cardinali e 1.200 sacerdoti, «il grande lascito» di Martini è che «si struggeva per non perdere nessuno e nulla» e «lo ha potuto fare proprio perché era ben radicato nella certezza incrollabile che Gesù Cristo, con la Sua morte e risurrezione, è perennemente offerto alla libertà di ognuno». Per Scola nel suo ministero Martini ha riversato inoltre «disponibilità all'accoglienza di tutti, sensibilità ecumenica e al dialogo interreligioso, cura per i poveri e i più bisognosi, ricerca di vie di riconciliazione per il bene della Chiesa e della società civile».

Una testimonianza confermata anche dalla folla eterogenea di credenti, da don Virginio Colmegna al leader di Cl Julißn Carrón, che hanno voluto salutarlo per l'ultima volta a fianco di tanti non credenti o rappresentanti di altre fedi come il musulmano Abd al Wahid Pallavicini. Martini, ha infatti ribadito Papa Benedetto XVI in un messaggio letto dal suo vicario Angelo Comastri, «è stato capace di insegnare ai credenti e a coloro che sono alla ricerca della verità che l'unica Parola degna di essere ascoltata, accolta e seguita è quella di Dio».

La Chiesa di Milano ha amato Martini «per il suo sguardo capace di vedere lontano, per la tua fede nei giorni della gioia e in quelli del dolore, per la tua arte di ascoltare e di dare speranza a tutti» ha concluso il suo successore Dionigi Tettamanzi, che è stato lungamente applaudito dai fedeli nonostante all'inizio dei funerali fosse stato chiesto di non farlo. L'arcivescovo emerito è stato sepolto infine in forma privata in Duomo, sotto l'altare del Crocifisso di San Carlo, nella navata sinistra della cattedrale.