Cardinal Martini, in migliaia per l'ultimo saluto
Diverse centinaia di fedeli diventati poi migliaia nel corso della giornata hanno accolto ieri con un lungo applauso l'arrivo della salma del cardinal Martini in piazza Duomo a Milano per l'ultimo saluto. Ieri in Duomo anche Camusso, Cancellieri e Bersani, oggi Monti. Cappato: Sacconi-Calabrò giocano con le parole
MILANO - Diverse centinaia di fedeli diventati poi migliaia nel corso della giornata hanno accolto ieri con un lungo applauso l'arrivo della salma del cardinal Martini in piazza Duomo a Milano per l'ultimo saluto. Il feretro è arrivato dall'Istituto di studi filosofici dei gesuiti di Gallarate accompagnato dai familiari, dai più stretti collaboratori e dal vicario generale Mario Del Pini. Ad accoglierlo sul sagrato della cattedrale il Consiglio episcopale della Diocesi, il Capitolo della cattedrale e il vescovo, il cardinale Angelo Scola. Per le autorità politiche, invece, erano presenti il sindaco reggente di Milano, l'assessore Cristina Tajani, l'assessore al Bilancio Bruno Tabacci e il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dapei.
La veglia, iniziata ieri, proseguirà per tutta la giornata - «Sia il nostro atteggiamento prevalente il raccoglimento di fronte al mistero della morte», ha detto il vescovo di Milano, Scola, auspicando che il cardinal Martini «riceva dalle mani del Signore il premio delle sue fatiche apostoliche».
La salma di Martini è stata composta sotto l'altare maggiore del Duomo e indossa la veste della messa di Resurrezione con la croce pastorale, mitra pastorale e palio. La veglia, iniziata ieri, proseguirà per tutta la giornata. Previsto che nel pomeriggio anche il presidente del Consiglio Mario Monti renda omaggio alla salma. Lunedì alle 16, invece, i funerali con l'omelia officiata dal vescovo di Milano Angelo Scola cui parteciperanno, fra gli altri, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il presidente della Regione Roberto Formigoni e lo stesso presidente del Consiglio Monti. Al termine delle esequie il cardinale Martini sarà sepolto nella navata di sinistra del Duomo sotto il crocifisso di San Carlo Borromeo così come concordato con monsignore Luigi Manganini arciprete del Duomo.
Ieri pomeriggio, mentre il flusso di fedeli proseguiva incessante al ritmo di circa 6mila persone l'ora, sono passati a portare l'ultimo saluto al cardinale il leader della Cgil Susanna Camusso, il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri e il leader del Pd Pierluigi Bersani che ha voluto ricordare il messaggio di «cultura, apertura e di dialogo tra posizioni diverse anche per chi non è credente» del cardinal Martini.
Cappato: Sacconi-Calabrò giocano con le parole - «Partendo dalla morte del Cardinale Martini, l'ex Ministro Sacconi e il Relatore della Legge Contro il Testamento Biologico, Calabrò, si sono lanciati nelle solite disquisizioni terminologiche finalizzate a confondere la gente. L'obiettivo di questi Azzeccagarbugli della 'Vita' è quello di difendere una legge che nega proprio la possibilità per ciascuno di disporre in materia di nutrizione e idratazione artificiale». Lo dichiara Marco Cappato, Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni.
«Per distinguere il caso di Martini (del quale loro si ritengono in diritto di parlare, mentre se ne parlano i Radicali 'strumentalizzano') dai casi Englaro, Welby e Nuvoli, sono costretti a nascondere l'elemento davvero rilevante, cioè la libertà di scelta di non essere sottoposti a un trattamento sanitario. Introducendo distinzioni fumose tra cure e trattamenti vitali, tra malati terminali e disabili, tra pazienti con aspettative di vita lunga e breve, usano le definizioni da loro stessi create per determinare le categorie di persone alle quali sequestrare la libertà di scelta. Giocano con le parole, e così facendo giocano con i malati, per provare a riproporre in Parlamento le stesse proposte proibizioniste sulle quali si erano arenati mesi fa», sostengono.
«L'Associazione Luca Coscioni rinnova il sostengo alla raccolta firme in corso a Roma sulla proposta referendaria per l'istituzione del Registro comunale del Testamento biologico, inclusa negli 8 referendum di Romasìmuove. Se riusciremo a raccogliere le firme, dal referendum romano arriverà un'indicazione politica di valenza nazionale affinché sia approvata una buona legge, volta a regolare il testamento biologico invece che impedirlo come vorrebbe Calabrò», concludono.