Entro settembre ripartono gli ospedali di Carpi e Mirandola
L'assessore della Regione Emilia Romagna: Riprenderanno le principali funzioni
ROMA - Dai reparti di cardiologia, ostetricia, pediatria e medicina interna dell'ospedale di Carpi alle sale operatorie e al day hospital oncologico di Mirandola: tra la fine di agosto e settembre prossimi ripartiranno le principali funzioni di due delle tre maggiori strutture sanitarie costrette ad operare a regime ridotto dopo le scosse di terremoto che il 20 e 29 maggio scorsi ha colpito l'Emilia. A illustrare le prossime tappe del percorso di riavvio delle prestazioni sanitarie nelle zone colpite dal sisma è stato l'assessore alla Sanità, Carlo Lusenti, con una informativa alla commissione regionale Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Monica Donini.
Dopo il terremoto sono,infatti, risultati completamente inagibili i nosocomi di Finale Emilia e Bondeno e parzialmente inagibili quelli di Carpi e Mirandola, oltre ai piani superiori del Policlinico di Modena, che sebbene non a rischio sono stati evacuati per garantire la tranquillità dei degenti e degli operatori. Un totale, nel momento di picco, di 600 posti letto mancanti - ha spiegato l'assessore Lusenti - che si devono aggiungere ai 500 persi per i danneggiamenti alle residenze diurne o a ciclo continuo della rete socio-sanitaria assistenziale e al contemporaneo aumento della richiesta di accoglienza, per ulteriori 1.500 unità, nelle strutture per non-autosufficienti, in maggioranza da parte di chi prima ricorreva alla domiciliarità.
Per quanto riguarda Carpi - ha spiegato in commissione l'assessore alla Sanità regionale, Carlo Lusenti - il day hospital oncologico riprenderà la sua attività agli inizi di agosto, mentre è prevista la riattivazione delle degenze, dove troveranno posto anche i reparti di cardiologia, ostetricia, pediatria e medicina interna entro la fine del mese di agosto; per le degenze di area chirurgica, il reparto di rianimazione e almeno quattro delle sei sale operatorie bisognerà attendere la fine di settembre, a cui si aggiungeranno altre quattro sale tra novembre e dicembre.
A Mirandola invece, si conta per metà luglio di avviare le funzioni ambulatoriali di pneumologia, fisiatria, endocrinologia e diabetologia; per la fine di luglio la Tac e la radiologia, Rm escluso; per inizio agosto fisiatria e dialisi e, da settembre, le degenze, che saranno adibite ad area internistica, mentre infine per le due sale operatorie e la pediatria bisognerà attendere ottobre.
La stima degli interventi di ristrutturazione dovrebbe raggiungere i 25 milioni di euro, ma, come ha anticipato l'assessore, m>«non vogliamo affrontare ora la questione dei costi, sebbene sia evidente che ci sia, perché il Fondo sanitario regionale al momento ha il solo dovere di fare fronte a questa emergenza».