Tarantola Sarò una Presidente indipendente
La Presidente della Rai: Ci serve qualità, merito, rigore istituzionale e gioco di squadra. Pardi: Tarantola restituisca dignità, indipendenza ad azienda. Merlo (Pd): Serve subito un progetto editoriale
ROMA - «La Rai è un'azienda strategica per il Paese, per le importanti funzioni di pubblico interesse che è chiamata a svolgere. Intendo esercitare il mio mandato con equilibrio e indipendenza di giudizio». Lo ha affermato la neo Presidente della Rai Anna Maria Tarantola, nel discorso con il quale si è insediata al vertice del servizio pubblico di informazione radiotelevisiva, presiedendo la prima riunione del nuovo cda.
RINGRAZIO IL PREMIER MONTI - «In apertura dei lavori - ha voluto pubblicamente premettere Tarantola - desidero ringraziare il Presidente Monti, in qualità di azionista, questo Consiglio e la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi per la fiducia che mi hanno accordato affidandomi questo delicato incarico».
«Questo cda - ha ricordato - nasce dopo un iter complesso, ha un compito impegnativo e sfidante; la sua composizione, eterogenea per storie personali, professionalità, esperienze, può essere vista come un handicap ma è invece un punto di forza, può essere di aiuto alla realizzazione di un programma di riequilibrio economico e di rilancio della Rai quale servizio pubblico. A me è stata affidata la Presidenza; sono consapevole che si tratta di un incarico di grande responsabilità».
CI SERVE GIOCO DI SQUADRA - «L'azienda Rai - ha sottolineato ancora Tarantola - è ricca di uomini e donne di valore, di grande professionalità, competenza e passione sulla cui collaborazione sono certa di poter contare. Senza di loro non potrei, non potremmo, raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo. Da parte mia porterò il bagaglio di oltre 40 anni di lavoro in una Istituzione che mi ha insegnato molto: il rispetto della cosa pubblica, il rigore nel perseguimento dei fini istituzionali, l'attitudine a valutare il merito e la qualità del lavoro, un metodo orientato al risultato e all'efficienza, a lavorare in squadra. Il Paese ha bisogno di crescere, di guardare avanti, di avere prospettive. La Rai può contribuire in modo significativo a realizzare l'obiettivo di una crescita sociale e culturale di ampio respiro e di lunga durata. Ha in sé capacità e risorse per farlo».
PARDI (IDV): ROMPERE CON IL PASSATO - «Alla dottoressa Tarantola chiediamo di ridare dignità, credibilità e indipendenza alla Rai, perché torni ad essere vero servizio pubblico». Lo afferma in una nota il senatore Pancho Pardi, capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione di Vigilanza, che aggiunge: «Al di là delle apprezzabili dichiarazioni di intenti, aspettiamo di vedere fatti e impegni concreti che segnino una rottura netta col passato».
Secondo Pardi «la Rai lottizzata dai partiti e ancora dominata da Berlusconi ha toccato il fondo, è ora che la più grande azienda culturale del Paese sia restituita al suo ruolo. Tarantola e Gubitosi non devono preoccuparsi solo di tenere i conti in ordine, devono garantire una Rai trasparente, pluralista, libera dai conflitti d'interessi e che risponda solo ai cittadini e non ai partiti. La sfida è questa - conclude l'esponente dipietrista - vediamo se il nuovo vertice è davvero pronto a raccoglierla».
MERLO (PD): SUBITO PROGETTO EDITORIALE - «Il nuovo vertice aziendale ha il compito di rilanciare il ruolo del servizio pubblico, contenere i costi spropositati e conservare il profilo storico che la Rai ha avuto nel nostro paese». Lo sostiene Giorgio Merlo, Pd, Vice Presidente Commissione Vigilanza Rai.
«Com'è ovvio, è auspicabile che il nuovo gruppo dirigente non si limiti a svolgere questo impegnativo e decisivo lavoro con un approccio meramente ragionieristico o contabile - spiega Merlo -. Conservare e rilanciare un'azienda come la Rai significa, soprattutto se non esclusivamente, avere un definito e credibile progetto editoriale. Siamo convinti che Tarantola e Gubitosi abbiano le caratteristiche per rispondere a questi obiettivi».