20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
La Sentenza della Corte europea di Strasburgo

Tv, Europa: Italia paghi 10 milioni di euro all'emittente Europa 7

Le autorità condannate per non aver concesso per 10 anni le frequenza a Francescantonio Di Stefano. Europa7: Bene la sentenza, ma il risarcimento è inadeguato. Di Pietro (IdV): Condanna Strasburgo conferma i danni di Berlusconi. Vita (Pd): C'è un giudice a Strasburgo

BRUXELLES - La Corte europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo ha condannato oggi lo Stato italiano in via definitiva per non aver attribuito alla Tv privata Centro Europa7 di Francesco Di Stefano le frequenze a cui aveva diritto per la ritrasmissione dei propri programmi, a partire dal giugno 1999. Secondo la Corte, vi è stata una violazione dell'articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (Libertà d'espressione e d'informazione) e dell'articolo 1 del protocollo 1 (tutela della proprietà) della stessa Convenzione.
Il quadro legislativo italiano in vigore non era abbastanza chiaro e preciso da permettere un grado sufficiente di certezza giuridica a Europa7 sul momento dell'attribuzione delle frequenze per poter cominciare a trasmettere. Le autorità italiane, inoltre, «non sono riuscite a predisporre un quadro legislativo e amministrativo appropriato per garantire un pluralismo effettivo nei media».
L'Italia dovrà versare 10 milioni di euro a Centro Europa7 per i danni morali e materiali, e 100.000 euro per il rimborso delle spese legali.

Europa7: Bene la sentenza, ma il risarcimento è inadeguato - La rete Tv privata Centro Europa7 ha vinto, con la sentenza odierna della Corte dei Diritti dell'uomo di Strasburgo, un'ennesima battaglia legale contro lo Stato italiano, che però continua a essere inadempiente riguardo all'assegnazione delle frequenze spettanti all'emittente di Francesco Di Stefano dal 1999. Lo afferma la stessa Centro Europa7 in una nota di commento alla sentenza in cui sottolinea anche che il risarcimento imposto dalla Corte, sebbene dieci volte maggiore di quello già liquidato dal Consiglio di Stato italiano, corrisponde ad appena un decimo delle perdite sostenute dall'emittente negli ultimi 10 anni.

Di Pietro (IdV): Condanna Strasburgo conferma i danni di Berlusconi - «La condanna che arriva dalla Corte europea dei diritti umani sul caso Europa 7 è solo la conferma dei danni prodotti da Berlusconi e dal suo governo. L'ex presidente del Consiglio ha utilizzato a proprio uso e consumo le istituzioni, piegandole ai propri interessi e calpestando la democrazia e l'informazione». Lo dichiara in una nota il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
«L'Italia dei Valori, che per prima ha portato avanti la battaglia per ristabilire le regole sull'attribuzione delle frequenze, continuerà a battersi - aggiunge Di Pietro - affinché nel nostro Paese venga affermato lo stato di diritto e risolto una volta per tutte il conflitto d'interessi». «L'emittente televisiva Europa 7 è stata vittima di un vergognoso abuso - conclude Di Pietro - perpetrato per anni e per questo nessun risarcimento sarà mai abbastanza».

Vita (Pd): C'è un giudice a Strasburgo - «Il tempo è galantuomo, come si usa dire, alla lunga sono state riconosciute le ragioni di Europa7, tenuta impropriamente nel limbo dell'etere per anni pur avendo avuto le concessioni televisive. La Corte di Strasburgo ha finalmente messo il punto fine ad una pessima vicenda, che costituisce il sintomo del dramma italiano dei media: dalla concentrazione delle frequenze private nelle mani di Mediaset, al conflitto di interessi, agli errori più gravi della legge Gasparri ma anche alle incertezze del centro sinistra. Questa é la verità storica al di là del dispositivo della sentenza, ovviamente improntato a qualche cautela». Lo ha affermato il senatore del Pd Vincenzo Vita, vicepresidente della commissione Cultura del Senato.