28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
Politiche giovanili | Forum Nazionale dei Giovani

Monti: Pronti 8 miliardi per i giovani

Il Presidente del Consiglio: «L'Italia ha a disposizione circa 8 miliardi di fondi europei ancora senza allocazione potenzialmente sono destinabili alla lotta alla disocuppazione giovanile. Ci stiamo lavorando, interessebbero 128mila ragazzi»

ROMA - L'Italia ha a disposizione circa 8 miliardi di fondi europei ancora senza allocazione, che «potenzialmente sono destinabili alla lotta alla disoccupazione giovanile», con un piano che potrebbero coinvolgere «128mila giovani». Lo ha detto il premier Mario Monti, intervenendo al Forum Nazionale dei Giovani.

Investire sulla mobilità e la formazione - «L'idea di Bruxelles, che il nostro governo appoggia, è di investire sulla mobilità e la formazione. C'è un progetto pilota - ha spiegato Monti - che suggerisce di riallocare parte dei fondi strutturali nel contrasto alla disoccupazione giovanile. Se ne è parlato anche ieri sera» al Consiglio Europeo, «perchè questo progetto e il modo in cui l'Italia lo sta interpretando è stato citato da Barroso come un caso positivo. E' un progetto che ci riguarda da vicino - ha aggiunto il Premier - visto che siamo nella non invidiabile classifica degli 8 Paesi europei che potrebbero utilizzare in maniera più efficiente i fondi strutturali europei a nostra disposizione». L'occasione, per Monti, di ricordare che «la Ue è anche quella cosa che fa questi progetti, non è solo quella cosa che fa cadere come una mannaia vincoli a volte troppo rigidi. Ma se l'Europa avesse iniziato prima a mettere vincoli come quelli dell'euro, la condizione di ciascuno di voi sarebbe migliore...».

8 miliardi le risorse disponibili - Tornando al tema, Monti ha sottolineato che «in Italia il 29% dei fondi strutturali 2007-2013 è ancora privo di allocazione. Più di 8 miliardi di euro che potenzialmente sono destinabili alla lotta alla occupazione giovanile. Complessivamente 460mila giovani a livello europeo potrebbero beneficiare di questo piano di riallocazione, in Italia più di 128 mila ragazzi molti dei quali provenienti dal Sud». Un progetto al quale si sta interessando in particolare il ministro Fabrizio Barca: «Nel nostro piccolo governo, perchè siamo poco numerosi, abbiamo un ministro, Barca, che ha una competenza particolare nella gestione dei fondi strutturali il che aiuta moltissimo nel valorizzare queste risorse che tradizionalmente l'Italia non ha utilizzato o dissipato».

Impossibile gettare risorse da soli, è un rischio - Anche se in molti vorrebbero che lo Stato investisse risorse per superare la crisi, Mario Monti avverte: un Paese non può farlo da solo, soprattutto se indebitato come l'Italia. Il rischio sarebbero turbolenze finanziarie che «vanificherebbero lo sforzo» delle «misure incisive» che l'Italia sta adottando.
Nel convegno del Forum Nazionale dei Giovani, una ragazza chiede cosa possa fare il governo per l'occupazione giovanile, e il premier spiega: «E' difficile per l'opinione pubblica convincersi che non sia possibile gettare maggiori risorse nella speranza di creare maggiore crescita e occupazione, ma l'esperienza di altri Paesi dimostra che ci vogliono riforme strutturali e maggiore domanda».
E poi, «se un Paese lo facesse da solo e fosse un Paese che adotta sì misure incisive ma che ha accumulato negli anni un debito molto alto, potrebbe trovarsi esposto ai mercati finanziari e, date le turbolenze che ci sono in giro, con tensioni tali che vanificherebbero lo sforzo».

Squinzi: Bene il Hoverno, ma le intenzioni diventino fatti - Il nuovo presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, vede con favore il provvedimento sullo sviluppo allo studio dell'Esecutivo, ma chiede che dalle parole si passi rapidamente ai fatti.
«Prendiamo atto con soddisfazione - ha detto Squinzi nella sua relazione all'assemblea annuale - dell'intenzione del Governo di emanare un ampio provvedimento a sostegno dello sviluppo che riguarda temi diversi. Siamo a disposizione come sempre per confrontarci nel merito. Ma le intenzioni devono tradursi rapidamente in fatti».