18 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Elezioni Amministrative 2012 | I commenti

Italiafutura: Ingiusto demonizzare Grillo, va superato

L'esito delle elezioni ha rispettato in pieno i pronostici. Il centro destra, così come lo abbiamo conosciuto in questo ventennio, si avvia a scomparire. Non sono affatto scomparsi, peraltro, i suoi elettori. La maggioranza degli italiani non ha rappresentanza

ROMA - «L'esito delle elezioni ha rispettato in pieno i pronostici. Il centro destra, così come lo abbiamo conosciuto in questo ventennio, si avvia a scomparire. Non sono affatto scomparsi, peraltro, i suoi elettori». E' quanto si legge in un'editoriale di ItaliaFutura pubblicato oggi.

«La sinistra ha trovato un nuovo punto di equilibrio, in alcuni casi molto più a sinistra, di Hollande. Il Partito democratico ha avviato un percorso per tornare ad essere il Pds, magari prima o poi rifondendosi con Sinistra ecologia e libertà, e abbandonando definitivamente vocazioni maggioritarie e riformismi liberali. Il Terzo Polo, al quale va riconosciuta coerenza e serietà nel sostegno al governo, non riesce a trovare una compiuta morfologia che vada oltre la somma di parti ormai stanche - scrive la fondazione guidata da Luca di Montezemolo -. La legittima e motivata protesta contro questa politica (e non contro la politica in generale) trova una collocazione più strutturale nel Movimento Cinque Stelle, nonostante le scomuniche istituzionali. Il clima in Italia e in Europa è tale che Grillo e il grillismo rappresentano la faccia pulita e spesso ingenua di una protesta e di un populismo che altrove, nel continente, assume connotati ben più preoccupanti. Demonizzare Grillo è ingiusto e sbagliato, superarlo è urgente e fondamentale».

«Come ItaliaFutura ha scritto più di un mese fa manca un progetto per il Paese che argini il gigantesco disagio sociale e che sia convincente per quella parte maggioritaria dell'elettorato che ritiene che le risposte alla crisi non siano nelle patrimoniali, nel rinnovato interventismo dello Stato e nella mera difesa dell'esistente. Liberali, democratici, popolari, moderati, riformisti: comunque si vogliano etichettare i milioni di cittadini che credono alle potenzialità di una nazione liberata dalle oligarchie, e dal peso insostenibile\ di uno Stato debole ma pervasivo, essi sono oggi privi di una credibile rappresentanza politica - si legge ancora nell'editoriale -. Non sarà attraverso gli strumenti del marketing politico, e dunque i cambiamenti di nome o l'inclusione di qualche personalità pescata dalla società civile o dal governo, che si darà credibilità e sostanza a un'alternativa liberale e democratica che sia in grado di aprire una nuova pagina del rapporto tra Stato e cittadini».

Secondo ItaliaFutura «occorre ripartire da una visione e da un progetto capaci di ridare speranza a un paese prostrato e uno scopo ai sacrifici di oggi. Una visione che non potrà limitarsi a riproporre il liberalismo dei ristoranti pieni o il rigore emergenziale del governo Monti. Per questo l'apertura di un cantiere sui contenuti di un nuovo progetto liberale e democratico è quanto mai urgente. Spetta in primo luogo alle fondazioni, alle associazioni e ai think tank che condividono questo orientamento ideale e che operano ai confini della politica dare un contributo perché il processo si metta in moto. ItaliaFutura ha fatto le sue proposte. Vedremo nei prossimi giorni se ci saranno la voglia e il coraggio per avviare un confronto».

«Il secondo elemento fondamentale di una nuova offerta liberale e democratica riguarda il rinnovamento del personale politico. Non è la leadership che darà ai cittadini la garanzia di un rinnovamento vero, ma l'innesto di tante energie nuove (giovani e donne, in primo luogo) a tutti i livelli. E' un'operazione che si può fare salvaguardando il buono che nella politica c'è, sia a livello locale che a livello nazionale - conclude l'editoriale -. Contenuti e persone. Per sconfiggere l'antipolitica, e con essa la rassegnazione, bisogna solo tornare alla politica, quella vera».