27 agosto 2025
Aggiornato 22:30
Dopo la critica ai demagoghi di Napolitano

Di Pietro scarica Grillo: è uno sfasciacarrozze

Bersani: Non si azzardi ad attaccare il Capo dello Stato. Casini: Venga in Parlamento vedrà come è facile governare

ROMA - Beppe Grillo di essere scaricato da Di Pietro non se lo aspettava e non ha potuto nascondere di avere accusato il colpo. Ma Di Pietro nei confronti dell’ex comico che i sondaggi danno come astro nascente della politica italiana è stato più che perentorio: in pratica gli ha dato dello sfasciacarrozze privo di soluzioni per ricostruire ciò che vorrebbe distruggere.

GRILLO: DA DI PIETRO NON ME LO ASPETTAVO - Secca e amara replica di Beppe Grillo, fondatore del Movimento cinque stelle, al leader dell'Idv Antonio Di Pietro, che ha preso vistosamente le distanze da lui in una intervista. «Le parole di Tonino - ha scritto sul suo blog il comico genovese - mi lasciano sbigottito. Spero che sia stato un lapsus. Da lui, proprio da lui, non me le aspettavo».

DI PIETRO: LUI VUOLE SOLO SFASCIARE - Queste le parole di Di Pietro che hanno provocato la reazione di Grillo: «Tra me e Grillo c'è una sola differenza: io critico ma voglio costruire un'alternativa, lanciare un modello riformista e legalitario. Lui invece mira a sfasciare tutto e basta».

BERSANI: GRILLO NON PROVI AD INSULTARE NAPOLITANO - Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, mette in guardia il leader del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, dall'insultare il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e in generale il paese da possibili derive qualunquiste. «Ieri il presidente Napolitano - ha dichiarato Bersani durante una conferenza stampa a Como - ha detto cose puntuali e serissime. Grillo ha risposto con insulti: non si permetta, e non si azzardi a dire cosa direbbero se tornassero i partigiani che saprebbero cosa dire dell'uomo qualunque». Sempre riferendosi ai partigiani, Bersani ha ricordato che «ci hanno dato una democrazia, una Costituzione che comprende l'articolo 49, quindi i partiti che devono ripulirsi perché così non va ma che sono un'ossatura della democrazia».

«NON CEDEREMO AL QUALUNQUISMO» - Il segretario del Pd ha quindi ricordato il suo invito a dimezzare i finanziamenti pubblici ai partiti così «ci mettiamo in una condizione di pulizia» ma, ha messo in guardia Bersani, «attenzione: non cederemo a qualunquismi non per noi ma per l'Italia che non può avere un futuro cercando scorciatoie. Bisogna riforma la politica nel solco della Costituzione». Infine, nel ringraziare nuovamente il presidente della Repubblica per le parole espresse nel suo intervento in occasione del
25 aprile, Bersani si è nuovamente rivolto a Grillo invitandolo a spiegare «perché lui non è candidabile invece il presidente Napolitano lo sarebbe da domani. Ci spieghi perché prima di sparare insulti».

CASINI: VENGA IN PARLAMENTO A DARE LEZIONI - «Beppe Grillo? Piuttosto che fuori dal Parlamento meglio che sia dentro, così farà i conti con la realtà e non solo con le chiacchiere...». Lo ha detto ai cronisti a Montecitorio il leader Udc, Pier Ferdinando Casini. «Del resto - ha proseguito - è successo a tante forze politiche in passato. Se poi riuscirà a migliorare la realtà parlamentare tanto meglio».

MENO MALE CHE C’E’ NAPOLITANO - «Meno male che c'è Napolitano». Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ribadisce, in una intervista al Quotidiano nazionale, la sua stima per il presidente della Repubblica e mette un freno ai retroscena politici sul suo ruolo in un patto per il Quirinale nel 2013. «La storia della repubblica italiana è costellata da patti per il Quirinale fatti da gente che si chiamava Moro, Fanfani, Andreotti, che poi al Quirinale non ci è mai andata - osserva -. Spero che mi si riconosca l'intelligenza per capire che alla presidenza della repubblica si può essere chiamati, ma non è saggio programmare di poterci andare. In ogni caso la cosa mi diverte solo, non la prendo sul serio».