23 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Domani la maggioranza dal Ministro

Giustizia: Severino, l'intesa non c'è ancora

Ultime ore di lavoro per il ministro della Giustizia Paola Severino, che domattina alle 8.30 riceverà le delegazioni dei partiti della maggioranza per cercare di mettere a punto una intesa. Il Premier Monti rilancia il ddl anticorruzione. Ma PDL e PD sono ancora lontani

ROMA - Ultime ore di lavoro per il ministro della Giustizia Paola Severino, che domattina alle 8.30 riceverà le delegazioni dei partiti della maggioranza per cercare di mettere a punto una intesa sugli emendamenti al ddl anticorruzione, sulle intercettazioni e sulla responsabilità civile dei magistrati. Oggi Mario Monti ha ribadito l'importanza di norme che aiutino ad attrarre gli investimenti dopo l'incontro con l'emiro del Qatar Khalifa al Thani: «Nella conversazione di oggi ho chiesto a sua altezza l'emiro quale fattore in passato avesse maggiormente scoraggiato gli investimenti in Italia e la risposta è stata: in primo luogo la corruzione».
Il ministro, che ha visto l'ANM e i rappresentanti delle altre magistrature, registrandone la «forte preoccupazione» per la minaccia rappresentata dalle ipotesi di riforma della responsabilità civile delle toghe, ha sempre ribadito di voler rispettare la scadenza delle 14 di domani, quando dovrà presentare le sue proposte sulla corruzione alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera.

PDL E PD ANCORA LONTANI - Al momento, però, sembra allontanarsi la possibilità di un accordo-quadro sulle tre materie in discussione, fortemente richiesto dal Pdl e appoggiato anche dall'Udc. Al punto che in serata è circolata anche la voce, smentita però dal ministero, che il vertice potesse saltare. Centristi e Pd stanno preparando un documento con i principali rilievi critici sulle bozze presentate dalla Guardasigilli, mentre il Pdl farà probabilmente le sue considerazioni direttamente nel corso della riunione: «Non abbiamo avuto tempo, c'è la campagna elettorale», spiega Nitto Palma, predecessore della Severino a via Arenula, che comunque una valutazione politica la offre: «Ero abbastanza ottimista dopo i due incontri col ministro, ma vedendo la formulazione delle norme mi pare la distanza si sia allungata». Per il Pdl non è soddisfacente, a proposito di responsabilità civile, l'ipotesi di incrementare fino al 50 per cento dello stipendio la rivalsa dello Stato sui magistrati. Quanto alla corruzione, non piacciono le pene proposte dal ministro, «per una concussione da 100 euro si rischiano tre anni di carcere una pena esagerata», osserva Palma.
Il Pd fa sapere di avere molti dubbi, per converso, proprio sull'innalzamento delle pene per i corrotti. «E' troppo leggero, produrrebbe effetti irrisori sulla prescrizione, di fatto lasciando le cose come stanno», dicono i democratici. Delusi anche dal mancato inserimento dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici come pena accessoria automatica per i delitti contro la pubblica amministrazione.