La Camera ritocca il bilancio: Giornali di carta addio
Stop dei Questori alla rassegna stampata ma dal 2013. Emeroteca digitale. Palazzo Chigi: Avanti per razionalizzare gli stipendi dei Parlamentari. Libè (Udc): Percorso veloce su tetto stipendi
ROMA - Stop alla rassegna stampa cartacea dal maggio del 2013, addio ai giornali nella sala lettura di Montecitorio che diventerà una emeroteca digitale, progressiva «demateralizzazione» degli atti parlamentari, riduzione di un terzo degli articoli di cancelleria che ogni deputato può richiedere. Dopo le polemiche sul bilancio 2012 di Montecitorio approvato a maggioranza dall'ufficio di presidenza della scorsa settimana, il collegio dei Questori ritocca il documento che Gregorio Fontana (Pdl), Pippo Fallica (Grande Sud) e Donato Lamorte (Fli) avevano contestato con la loro astensione.
«Ci sarà una progressiva dematerializzazione degli atti parlamentari - spiega il questore Antonio Mazzocchi (Pdl) - anche se 1/3 del cartaceo è già stato tagliato. Non manderemo più agli organi esterni i bollettini della Camera. Il contratto sottoscritto con i Servizi Tipografici Carlo Colombo peraltro ci permette di diminuire di volta in volta la stampa del cartaceo». Inoltre, spariranno i giornali dalla sala lettura di Montecitorio: «Diventerà - spiega il questore - una emeroteca digitale. I deputati potranno leggere tutti i giornali d'Italia in formato digitale mentre oggi ci sono solo copie limitate e solo di alcune testate».
Palazzo Chigi: Avanti per razionalizzare gli stipendi dei Parlamentari - «Il Governo prende atto del lavoro svolto dalla Commissione e proseguirà la propria azione nell'obiettivo di giungere ad una razionalizzazione dei trattamenti retributivi in carico alle amministrazioni pubbliche, tenendo conto dell'indisponibilità dei dati di riferimento negli altri paesi europei». E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi dopo la rinuncia del presidente dell'Istat Giovannini alla guida della commissione che doveva cercare di armonizzare le retribuzioni e i benefit dei politici e dei funzionari alla media europea.
«Il 30 marzo 2012 - si legge ancora nella nota - la Commissione governativa presieduta da Enrico Giovannini ha trasmesso al Governo il rapporto finale per l'anno 2011, rimettendo il mandato affidatole dal Parlamento nel luglio 2011. Alla Commissione Giovannini erano state affidate due funzioni: realizzare un'attenta ricognizione dei trattamenti economici percepiti annualmente dai titolari di cariche e incarichi pubblici nei sei principali Stati dell'Area Euro; e, sulla base dei risultati ottenuti, calcolarne la media ponderata rispetto al Pil. Il rapporto, che segue e completa il primo rapporto, pubblicato a dicembre 2011, ha tuttavia posto in evidenza le criticità che, secondo la Commissione, hanno impedito di portare a compimento la ricognizione determinando la sua decisione di rimettere il mandato ricevuto».
Libè (Udc): Percorso veloce su tetto stipendi - «Ha fatto bene il Governo ad assumere un impegno chiaro sull'introduzione di tetti alle retribuzioni pubbliche. Ora, però, c'è bisogno di fatti concreti, perché gli annunci a cui non seguono conseguenze sono più dannosi del silenzio». Lo dichiara in una nota il deputato e responsabile Enti locali dell'Udc, Mauro Libè.
«Anche i partiti e i membri delle Commissioni competenti, dunque - prosegue - si impegnino offrendo la propria disponibilità ad agevolare il percorso di un provvedimento che, toccando interessi importanti, potrebbe trovare forti resistenze. La politica ha concesso, in altri tempi, spazio a questi eccessi. Oggi abbia il coraggio di rettificarli».