28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Il Governo in cerca di una bussola

Giustizia: oggi vertice Severino-partiti, ancora senza testi

Forse a giorni tavolo con tecnici. Sul tavolo tre questioni sulle quali il ministro è chiamato a trovare una non facile mediazione nella composita maggioranza parlamentare: corruzione, intercettazioni, responsabilità civile dei magistrati. Casini: Ora riforma condivisa

ROMA - Governo in cerca di una bussola sui temi delicatissimi della giustizia: questa mattina alle 9 la guardasigilli Paola Severino incontra a palazzo Madama i capigruppo parlamentari della maggioranza di Camera e Senato. Sul tavolo tre questioni sulle quali il ministro è chiamato a trovare una non facile mediazione nella composita maggioranza parlamentare: corruzione, intercettazioni, responsabilità civile dei magistrati.

Casini: Riforma condivisa - Nei giorni scorsi è emerso il malumore del Pd, che ha accusato il Pdl di frenare sulla lotta alla corruzione, mentre il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, nella sua telefonata intercontinentale a Mario Monti, avrebbe diffidato per interposto premier proprio la Severino dal presentarsi al vertice con un pacchetto di proposte già precostituite. Cicchitto in realtà ha smentito di aver parlato di giustizia, ma la tensione nel Pdl su questi temi si percepisce da giorni: «Andremo lì ad ascoltare, poi ci riuniremo la prossima settimana per valutare», si limita a dire un parlamentare azzurro che di queste cose si occupa parecchio. «Ci aspettiamo al più un cronoprogramma, qualche indicazione non troppo precisa sulle soluzioni possibili», dicono invece al Pd. A rilanciare un appello sulla necessità di un'intesa è stato però il leader centrista Pier Ferdinando Casini, che ha invitato gli alleati a destra e a sinistra a «non tirare la coperta da una parte e dall'altra» e ha chiesto una «riforma condivisa», sottolineando il fatto che come l'economia «anche la corruzione è un'emergenza, come lo sono le intercettazioni che vengono sbattute sui giornali e la responsabilità civile, perché c'è stato un voto del Parlamento».

Il ddl anticorruzione - Il ministro Severino dopo Pasqua dovrà formalizzare le proposte del Governo sulla materia penale del ddl anticorruzione, da tempo fermo nelle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera. Ma oggi non dovrebbe presentare, dicono al ministero, nulla di concreto, nessun testo: l'obiettivo è arrivare a emendamenti del Governo di fatto già condivisi con i partiti che lo sostengono. Poi la prossima settimana «si valuterà se allargare il tavolo ai tecnici dei partiti».

Ancor più prudente la posizione sulle intercettazioni: per ora Severino è in possesso di una sorta di tabella che mette a confronto le varie proposte discusse in questi anni: dal ddl Mastella al compromesso Alfano-Bongiorno. Ma una stretta sulle intercettazioni potrebbe essere necessaria per conquistare il consenso del Pdl sull'intero pacchetto. Quanto alla responsabilità civile delle toghe, inserita alla Camera nella Comunitaria e ora al vaglio del Senato, il Governo pensa di valutare prima gli eventuali emendamenti dei gruppi parlamentari. In ogni caso, Severino ha già sottolineato che in nessun paese europeo esiste una norma assimilabile al cosiddetto emendamento Pini che introduce la responsabilità diretta del giudice, che è citabile in giudizio da qualsiasi parte processuale. Ciò non toglie, si fa notare a via Arenula, che quella indiretta possa essere resa più efficace.