24 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Convegno sulla Rai organizzato da Italia dei Valori

RAI: Santoro, mi candido a dg in ticket con Freccero Presidente

Dal giornalista una provocazione per far sì che tutti gli altri aspiranti debbano presentare il loro curriculum vitae. Travaglio: Monti? Privatizzata lo è già: partiti, Vaticano e P2. Di Pietro: Anche gli utenti alzino la voce. Il Governo faccia le nomine segnando discontinuità

ROMA - «Io e l'amico Freccero ci candidiamo alla direzione e alla presidenza Rai: una provocazione per far sì che tutti gli altri aspiranti debbano presentare il loro curriculum vitae». Michele Santoro rinnova la sua proposta sul nuovo vertice Rai, nel corso del convegno sulla Rai organizzato da Italia dei Valori, «Cambiare la musica, cambiare l'orchestra», a cui ha partecipato insieme a Marco Travaglio, diffuso anche via Twitter.
Santoro ha attaccato anche l'Autorità garante per le Comunicazioni. «La maggior parte dei membri dell'Agcom - ha denunciato- arrivano direttamente dalle stanze dei partiti: questo non può più essere».
Quanto a Travaglio, «sento parlare - ha detto nel suo intervento- di privatizzare la Rai. Ma è così da anni: metà ai partiti, metà al Vaticano, con incursioni P2». D'altra parte «l' editto bulgaro non è stato un errore, ma un capolavoro: è in vigore ancora oggi, sta per compiere i 10 anni...» E ancora: «oggi in tv non si può più dire, fare, inventare niente. Ci sono centinaia di persone in Rai che possono farlo». Così come «la legge Gasparri non fa che riassumere quel che vogliono i partiti: tutti quelli che vogliono tenere i piedi nella Rai».

Di Pietro: No alla lottizzazione, anche gli utenti alzino la voce - Italia dei Valori invita le altre forze politiche a chiamarsi fuori dalla nuova governance Rai, sollecitando anche cittadini e abbonati a far sentire la propria voce contro lo stato attuale dell'informazione da parte del servizio pubblico.
«Noi innanzitutto ci auguriamo - ha detto Antonio Di Pietro, a margine della giornata di confronto sulla Rai organizzata dal suo partito- che in Parlamento ci siano forze politiche che come Idv rifiutano questa spartizione e che si perpetui la lottizzazione per cui, due a te e tre a me, alla fine a governare la Rai ci vanno gli stessi partiti che invece devono essere controllati dall' opinione pubblica».
«In secondo luogo - ha detto ancora il leader Idv - ci auguriamo che anche i cittadini riflettano sulla situazione in Rai e puniscano un'informazione pubblica che non dà informazione corretta. Perchè siamo stanchi di vederci girare intorno editoriali alla «Minzolini-maniera».

Mozione Idv: Governo faccia le nomine segnando discontinuità - Idv chiede al Governo di sbloccare lo stallo sulla Rai, procedendo con nomine che segnino una «discontinuità» rispetto al passato. In una mozione, firmata tra gli altri da Antonio Di Pietro e Massimo Donadi, si chiede al Governo di intervenire anche utilizzando la legge attuale: «Nelle more di una riforma profonda delle norme vigenti - si legge nel documento di Idv - è necessario evitare che un puro e semplice rinnovo con le regole attuali si traduca nell'automatica ripetizione di quanto accaduto in passato o che, in alternativa, si finisca per prorogare gli attuali assetti di vertice della Rai. Al contrario, è ancora possibile dare al Paese un importante segnale di discontinuità rispetto ai rituali e ai conciliaboli che sono stati da sempre lo strumento attraverso cui Governi, partiti e potentati si sono garantiti il controllo della Rai».r> Per il partito di Di Pietro «è auspicabile procedere al rinnovo del cda della Rai secondo modalità analoghe a quelle previste dal Parlamento europeo per l'esame dei candidati designati a membri della Commissione europea». Per questo Idv vuole impegnare «il Governo, e in particolare il ministro dell'Economia ad adottare con sollecitudine iniziative atte a rendere possibile quanto enunciato in premessa e comunque a consentire, in tempi brevissimi, la nomina del nuovo cda secondo modalità di esame trasparente delle candidature».