25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Bilaterale con il Presidente della Repubblica di Malta

Immigrati, Napolitano: Serve una politica comune europea

Sul fronte della politica comune europea in materia di immigrazione c'è ritardo, incertezza, divergenze. Bisogna cercare di superare questo relativo stallo. Con Malta ci impegneremo in sede comunitaria. Turco: Da Napolitano parole sagge e lungimiranti. Gasparri: Asilo solo ai perseguitati

ROMA - Sul fronte della «politica comune europea in materia di immigrazione c'è ritardo, incertezza, divergenze. Bisogna cercare di superare questo relativo stallo». È l'appello di Giorgio Napolitano lanciato nell'incontro con i giornalisti al termine del bilaterale con il presidente della Repubblica di Malta, George Abela, oggi al Quirinale. «Con Malta dobbiamo impegnarci in sede comunitaria», ha aggiunto il presidente della Repubblica.

«Siamo entrambi esposti», ha continuato Napolitano in riferimento ai flussi di immigrazione provenienti dal Sud del Mediterraneo, che coinvolgono sia l'Italia che Malta. «Non dobbiamo rimbalzarci i problemi tra Italia e Malta - ha specificato - serve collaborazione tra noi e i paesi di provenienza. Dobbiamo essere fermi nel sollecitare una politica comune europea».
Guardando al prossimo arrivo dell'estate, stagione che di solito vede un intensificarsi dei flussi migratori in arrivo dal sud del Mediterraneo, Napolitano ha sottolineato che «non bisogna dimenticare la distinzione tra il tema dell'immigrazione e quello dell'asilo». Di fronte ai «disperati che arrivano dal sud del Mediterraneo - ha detto il capo dello Stato - bisogna fare accertamenti seri, severi e rapidi, ma non c'è dubbio che bisogna dare lo status di rifugiato, ospitalità e mezzi di sostentamento a chi dimostra di averne titolo».
Diversa è «l'immigrazione per motivi economici», che, ha sottolineato il presidente della Repubblica, ci porta «forza lavoro di cui abbiamo bisogno» ma, ha avvertito, devono svolgersi «lungo canali legali. Quelli che arrivano senza titolo, debbono poter essere respinti e questo presuppone un forte impegno di collaborazione con i paesi di provenienza».
I respingimenti funzionano anche da «deterrente contro lo sfruttamento criminale di questa spinta disperata per arrivare in Italia», ha aggiunto Napolitano.

Turco: Da Napolitano parole sagge e lungimiranti - «Ancora una volta dal Presidente Napolitano parole di saggezza, di verità e di lungimiranza». Lo ha affermato la responsabile Immigrazione del Pd Livia Turco commentando le parole di Napolitano su come affrontare i problemi legati all'immigrazione.
«E' importante - ha detto Turco - che dall'Europa giungano indirizzi per dare soluzioni condivise al problema e che vengano rafforzati gli accordi bilaterali con i Paesi del Mediterraneo. Va archiviata in modo definitivo la vergognosa e amara pagina dei respingimenti in mare, condannati in modo inequivocabile dalla Corte di Giustizia. Ora al Governo rivolgiamo un appello affinché risolva il problema dei rifugiati arrivati a Lampedusa dalla Libia e dalla Tunisia e sul nostro territori da circa un anno. E' altrettanto fondamentale che si preveda un piano per attrezzare in modo adeguato il Paese in vista dell'aumento dei flussi migratori sulle nostre coste».

Gasparri: Asilo solo ai perseguitati - «È evidente quel che dice il Presidente Napolitano. Gli immigrati che giungono in Italia da Paesi in cui sono perseguitati possono rivendicare lo status di rifugiati politici e chiedere asilo. Ma per gli altri non può che esserci il respingimento e l'espulsione». Lo ha affermato il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.
«Bisogna ricordarlo bene a tutte le varie autorità europee ed internazionali oggi che riprende l'emergenza a Lampedusa - continua - L'Italia non deve cambiare la sua politica di fermezza nei confronti dei clandestini. I respingimenti devono essere attuati come nel passato».