29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Conferenza dei capigruppo a Montecitorio

Camera, Fini traccia la riforma dei Regolamenti

Il Presidente della Camera ha individuato tre livelli di riforma: Iter delle leggi più rapidi. Taglio Commissioni, rivedere poteri del Gruppo Misto. Intanto Pittelli aderisce a Grande Sud: Da settembre via dal Pdl

ROMA - Tempi certi di conclusione dell'esame di un provvedimento, riduzione del numero complessivo delle commissioni permanenti, rafforzamento delle garanzie delle opposizioni e del collegamento dei gruppi parlamentari con i partiti che effettivamente si sono presentati alle elezioni, rivedendo così i poteri del gruppo Misto dove, negli ultimi anni, sono confluiti numerosi 'transfughi'. Sono alcuni dei punti di una possibile riforma del Regolamento indicati dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel corso della conferenza dei capigruppo che si è svolta oggi pomeriggio a Montecitorio.

La terza carica dello Stato ha individuato tre livelli di riforma. Un primo di mera manutenzione dei testi normativi che avrebbe lo scopo di ammodernare il regolamento nelle parti non più attuali perché superate da prassi consolidate. Un secondo livello, invece, inciderebbe sull'efficacia dell'azione del Parlamento sia legislativa che di indirizzo e controllo. In particolare, secondo Fini, si potrebbe procedere sotto diverso aspetti.
Ridurre le fasi di discussione generale, complesso degli emendamenti, illustrazione degli ordini del giorno e passare più rapidamente alle fasi di votazione.

Pittelli aderisce a Grande Sud, da settembre via dal Pdl - Il Deputato Giancarlo Pittelli ha aderito al gruppo di Grande Sud alla Camera. Lo comunica una nota dell'ufficio stampa del movimento arancione.
Avvocato penalista ed ex coordinatore regionale di Forza Italia in Calabria, Pittelli approda al partito guidato da Gianfranco Miccichè dopo aver lasciato il 7 settembre scorso il Pdl. «Di fronte al disinteresse generale nei confronti del Meridione da parte delle forze politiche maggiori - dice Giancarlo Pittelli, commentando il suo ingresso nel movimento arancione - Grande Sud rappresenta quella voce fuori dal coro che non trincerandosi dietro la solita e vuota retorica meridionalista vuole con i fatti cambiare il Sud».