25 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Il caso RAI

La Giunta per l'elezioni della Camera accorcia i tempi, pressing su Verro

Il Consigliere di amministrazione della RAI potrebbe dover optare tra Camera e viale Mazzini entro 45 giorni

ROMA - Pressing della Giunta per le elezioni di Montecitorio su Antonio Verro, il consigliere di amministrazione Rai, proclamato deputato il 17 gennaio scorso dopo l'opzione per la carica di sindaco di Brescia del Pdl Adriano Paroli: ieri il comitato per le incompatibilità presso la Giunta, presieduto da Pino Pisicchio (Api), ha scritto una lettera a Verro per chiedergli di presentarsi di persona o di inviare una documentazione entro 15 giorni per spiegare la sua situazione.

«Trascorse le due settimane - spiega Pisicchio - il deputato Pdl avrà 30 giorni per optare tra le due cariche, quella di parlamentare e quella di consigliere di amministrazione Rai, due cariche - l'esponente di Api non ha dubbi - che sono incompatibili tra di loro, ci sono anche numerosi precedenti». La vicenda del doppio incarico, dunque, dovrebbe risolversi entro 45 giorni in tutto a partire da ieri. Una tempistica diversa da quella immaginata da Verro che giovedì scorso, in una nota, aveva fatto sapere di non avere alcuna intenzione di lasciare il seggio di Montecitorio e che però si sarebbe astenuto dal prendere parte ai lavori d'Aula e di commissione per dedicarsi esclusivamente al servizio pubblico radiotelevisivo «nell'attesa - scriveva - che si svolgano le procedure previste dal Comitato per le incompatibilità e in considerazione che i tempi istituzionali previsti porteranno per un breve periodo a sovrapporre il mio incarico di parlamentare a quello di Consigliere di Amministrazione della Rai».

Il Cda Rai infatti scadrà il prossimo 28 marzo e i deputati hanno, da regolamento, 30 giorni di tempo dalla loro proclamazione per segnalare eventuali incompatibilità. Nel caso di Verro si sarebbe arrivati quindi al 17 febbraio. Poi ci sarebbe stato un fisiologico periodo necessario alla Giunta per esaminare il caso e con molta probabilità si sarebbe arrivati a cavallo di quel 28 marzo in cui il consigliere Rai Verro sarebbe arrivato alla sua scadenza naturale senza aver dovuto rinunciare al seggio (e allo stipendio) da parlamentare. La Giunta lo ha 'bruciato' sul tempo anche se tutta la questione sarà messa ai voti di un organo dove comunque Pdl e Lega hanno la maggioranza. Tuttavia, nemmeno il suo partito dovrebbe avere dubbi sulla necessità di optare tra due cariche incompatibili visto che c'è, tra gli altri, il precedente in questa legislatura di un altro pidiellino - Gennaro Malgieri - che al momento dell'elezione sedeva nel Cda di Viale Mazzini e vi rinunciò.