Riforme: Alfano, giusto l'appello di Napolitano noi siamo favorevoli
Il Segretario del PDL: Rendere efficiente la democrazia italiana. Quagliariello: Serve un chiarimento prima di decidere l'iter. Gasparri: Anche il presidenzialismo, non si giochi a ribassi. Cicchitto: quella elettorale per ultima
PADOVA - «E' un intervento che ha richiamato le grandi forze politiche a farsi carico di uno sforzo di riforme. Noi siamo favorevoli alle riforme che rendano più efficiente la democrazia italiana, più efficienti le istituzioni italiane, più importante il voto dei cittadini nella scelta dei rappresentanti».
Lo ha sottolineato il segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano commentando l'intervento del capo dello Stato che ha chiesto un'accelerazione sulle riforme e sulla legge elettorale.
A margine degli Stati generali del Pdl Veneto a Padova, Alfano ha aggiunto: «Noi ci sforzeremo al massimo di contribuire al processo di ammodernamento dell'architettura dello Stato, vogliamo cambiare l'architettura dello Stato per far sì che la democrazia italiana sia più in grado di prendere decisioni rapide e sia più efficiente la democrazia italiana attraverso istituzioni che consentano una maggiore efficienza, non togliendo nulla allo spazio democratico del parlamento. Ma noi suggeriremo di accelerare sul tema delle riforme in parlamento e crediamo - ha concluso Alfano - che i grandi partiti debbano impegnarsi in questo sforzo per dare senso a ciò che i 12-14 mesi prossimi penso possano rappresentare per il nostro paese».
Quagliariello: Serve un chiarimento prima di decidere l'iter - Il Pdl chiede un chiarimento sulla portata dell'impegno riformatore in questo scorcio di legislatura prima di decidere se trasferire dal Senato alla Camera la riforma della legge elettorale.
«Apprendiamo - ha sottolineato il vicecapogruppo vicario del PdL al Senato Gaetano Quagliariello - che la senatrice Finocchiaro dubita che nei prossimi mesi sia possibile realizzare riforme istituzionali come la revisione del bicameralismo e la riduzione del numero dei parlamentari, e ritiene che tutti gli sforzi del Pd debbano essere concentrati sulla modifica della legge elettorale. Ogni opinione è legittima ma a questo punto si impone un chiarimento preventivo per evitare che la ripartizione delle materie da trattare tra il Senato e la Camera si risolva in una presa in giro per uno dei due rami del Parlamento».
«Se la seconda forza politica rappresentata in Parlamento considera impossibile che la riforma del nostro assetto istituzionale possa arrivare in porto e per questo non ritiene di dover compiere alcun serio sforzo è bene saperlo subito, perchè a quel punto l'impresa sarebbe davvero irrealizzabile. E in tal caso - ha ammonito Quagliariello - apparirebbe incomprensibile, e sarebbe irricevibile, la eventuale richiesta nei confronti del Senato di spogliarsi di una materia che ha già incardinato - la legge elettorale - per affrontare altre riforme che per ovvia conseguenza non giungerebbero mai a compimento».
Gasparri: Anche il presidenzialismo, non si giochi a ribassi - «Noi vogliamo riforme vere, del Parlamento, del governo, dei regolamenti, della legge elettorale. Siamo pronti a lavorare da subito, ma per un programma serio e non per piccoli aggiustamenti. Non si giochi al ribasso ma si punti in alto. Anche all'introduzione del presidenzialismo». Lo ha sottolineato in una dichiarazione il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri.
«Tra i cambiamenti da attuare - ha aggiunto- anche quello relativo al numero dei parlamentari, nel quadro di mutamenti che sono ancora più rilevanti. Se non si rende più spedito il lavoro del Parlamento il numero dei suoi componenti non sarebbe comunque un elemento risolutivo».
Cicchitto: Quella elettorale per ultima - «Occorre seguire un ordine logico rigoroso se si vuole porre mano alla riforma e alla modernizzazione del quadro istituzionale. In primo luogo vanno realizzate le riforme istituzionali riguardanti la forma dello Stato, i vertici del medesimo e del governo, il bicameralismo, la riduzione del numero dei parlamentari, la riforma dei regolamenti di Camera e Senato». Lo afferma in una nota Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl.
«Sulla base della definizione di questo quadro si potrà, con cognizione di causa, porre mano alla riforma elettorale», conclude.