16 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Il Centrosinistra e le alleanze

Vendola: Io e Di Pietro pronti a nuovo polo alternativo al PD

Il leader di SEL: «Nessun aut aut ma non può pensare di non sciogliere mai i nodi. L'Europa è di Destra, Monti è solo una variante più colta». Vita (PD): Non passare da Vasto a spericolata intesa con il Terzo Polo

ROMA - «Io e Di Pietro non abbiamo paura a metterci a capo di un altro polo di governo, alternativo al Pd. Non intendo più immaginare che per la sinistra ci sia soltanto un destino di testimonianza democratica». Lo afferma Nichi Vendola in un intervista al quotidiano L'Unità.

Nessun aut aut ma non può pensare di non sciogliere mai i nodi - «Non lancio aut aut - spiega - sono molto rispettoso verso il Pd, ma se la prospettiva di un nuovo Ulivo di cui ha parlato Bersani non c'è più perché c'è una svolta a destra, noi saremo competitivi con il Pd in maniera virulenta. Parleremo al suo popolo dal momento che gli stati maggiori si possono anche dividere, ma il popolo di centrosinistra è uno soltanto e ha più volte dimostrato che vuole un cambiamento. Deve essere chiaro a tutti nel centrosinistra che la questione oggi, sia in Italia sia in Europa, è la giustizia sociale. Il Pd non può avere un'azione incisiva sulle politiche di Monti perché la sua capacità è stata annientata a monte, dalla parte più moderata del partito. I gruppi dirigenti, alcuni, hanno impedito un negoziato più stringente sulla direzione del governo Monti che finora ha evocato scenari, ma non sciolto i nodi, dalla patrimoniale alla tobin tax».
Vendola ricorda che Sel ha organizzato il 22 gennaio a Roma un'assemblea nazionale «con un titolo chiaro: Per la giustizia sociale. Una nuova sinistra per salvare l'Italia. Ci saranno Pisapia, Landini, De Magistris, Michele Emiliano... esperienze di governo fatte di riformismo radicale. Il nostro alleato principale, il mio e di Di Pietro, non può pensare di non sciogliere mai i nodi della prospettiva, per cui ogni giorno leggiamo che Enrico Letta la legge elettorale la vuole fare in modo che definire autoritario è un eufemismo, oppure che Fioroni vuole fare la Federazione con il Terzo Polo. Ma se quello è il destino io e Di Pietro non abbiamo paura a metterci a capo di un altro polo di governo, alternativo al Pd. Non intendo più immaginare che per la sinistra ci sia soltanto un destino di testimonianza democratica».

L'Europa è di Destra, Monti è solo una variante più colta - «Ormai siamo di fronte ad una situazione insostenibile e paradossale. L'Europa si sta sgretolando e il male oscuro che la divora è quel clamoroso deficit di politica e democrazia che la rende priva di soggettività reale nella scena del mondo. Un'Europa inesistente, priva di narrazione - prosegue - che non assomiglia per nulla alla grande utopia europeista che l'ha ispirata, alla Altiero Spinelli o alla Willy Brandt. E' ormai prigioniera della mediocrità della destra europea, della più incapace classe dirigente ben incarnata dalla coppia Merkel-Sarkozy».
«L'Europa oggi - prosegue il leader di Sel - è quasi interamente governata dalla destra e la sinistra, folgorata sulla strada del liberalismo, con le sue mille torsioni moderate ha regalato l'Europa all'egemonia culturale, politica e economica della destra. Di questa Europa così spettrale e priva di visione il governo Monti rappresenta una variante colta e illuminata ma non un'alternativa. L'unica alternativa possibile è l'Europa sociale che solo le forze socialiste, socialdemocratiche ed ecologiste del vecchio Continente possono ricostruire. Anche perché si sta dimostrando che le politiche tecnocratiche a cui anche l'Italia partecipa, non solo sono socialmente inique ma anche inefficaci».

Vita (PD): Non passare da Vasto a spericolata intesa con il Terzo Polo - «Il Partito Democratico non può diventare un partito moderato e neo-centrista. Nella sua intervista all'Unità pubblicata sul giornale di oggi, Nichi Vendola pone un problema concreto e reale. Non si può passare dalla foto di Vasto alla spericolata intesa con il terzo polo». Lo spiega in una nota il senatore del Pd Vincenzo Vita.
«Quella di Vasto, vale a dire l'intesa strategica tra SEL e IDV - prosegue - rimane il punto di equilibrio per un forza politica riformista e aperta. Rompere quella prospettiva potrebbe rischiare di mettere in pericolo l'unità stessa del partito. Ma è augurabile che un chiarimento possa arrivare molto presto, dalla prossima Assemblea nazionale del PD».