19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Il caso | Gli attentati a Equitalia

Equitalia nel mirino, lettere e minacce a Caserta e Livorno

Un plico conteneva polvere da sparo, l'altro un proiettile. A Casarano, una protesta più soft: volantini affissi sulla porta d'ingresso a firma di una sedicente «Comunità antagonista l'Italia che non si è arresa»

NAPOLI - Equitalia ancora nel mirino: una busta con polvere da sparo è arrivata nella sede dell'agenzia di Caserta, un'altra, contenente un proiettile a Livorno, entrambe accompagnate dal lettere di ingiurie e minacce. Mentre in Puglia nella sede di Casarano qualcuno ha affisso espliciti volantini di protesta.
Una busta con polvere scura e un foglio contenente ingiurie contro i vertici di Equitalia è stato intercettato presso la sede centrale dell'ufficio postale di Caserta. A insospettire gli impiegati una busta anonima indirizzata alla sede di Equitalia di Roma. Polizia e artificieri, intervenuti sul posto, hanno aperto il plico, che avrebbe dovuto essere spedito proprio dalla sede delle poste di Caserta, e hanno rinvenuto della polvere, probabilmente da sparo, e il foglio contenente le ingiurie nei confronti dei dirigenti dell'Agenzia di riscossione. Soltanto le analisi specifiche potranno accertare se il contenuto della busta sia o meno polvere pirica.

Una lettera con un proiettile è stata recapitata invece stamani all'ufficio di Equitalia a Livorno, in via dell'Indipendenza. La busta era indirizzata al direttore dell'ufficio, ma il personale si è insospettito e ha chiamato la polizia. Nella busta una lettera e un proiettile 7,65. Secondo indiscrezioni, il testo della lunga lettera spiega che il proiettile recapitato è un avviso, ma si precisa esplicitamente la lontananza da qualsiasi ideologia anarchica e dalle buste esplosive della capitale.

A Casarano, una protesta più soft: volantini affissi sulla porta d'ingresso a firma di una sedicente «Comunità antagonista l'Italia che non si è arresa», con tanto di indirizzo mail e sollecitazioni alla rivolta e alla disobbedienza nei confronti delle «ingiustizie» della «dittatura delle banche e della finanza».