Palermo, sequestrati beni per 1,7 milioni a 4 prestanome
Erano vicini alle cosche di Resuttana e San Lorenzo. In particolare, uno dei due, un pregiudicato palermitano di 46 anni, è stato nuovamente arrestato nell'ambito dell'operazione «Addio Pizzo»
PALERMO - I finanzieri del Gico del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo hanno eseguito in questi giorni alcuni provvedimenti di sequestro per un valore complessivo di oltre 1,7 milioni di euro, nei confronti di quattro persone, due delle quali accusate di aver fatto parte di Cosa Nostra. In particolare, uno dei due, un pregiudicato palermitano di 46 anni, è stato nuovamente arrestato nell'ambito dell'operazione «Addio Pizzo», perché ritenuto responsabile di aver collaborato con il reggente del mandamento di Resuttana nella gestione del territorio, occupandosi delle estorsioni; il secondo, invece, un 59enne originario di Ficarazzi, è stato arrestato e condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa.
Altro soggetto destinatario di un provvedimento di sequestro, riguardante un patrimonio di valore superiore ad un milione di euro, è un palermitano di 53 anni, già tratto in arresto nel 2007 perché ritenuto responsabile di essersi attribuito fittiziamente la formale titolarità di una ditta riconducibile ad un boss mafioso, il quale ne era invece l'effettivo proprietario. Sebbene assolto dall'accusa, il Tribunale lo ha ritenuto comunque pericoloso, poiché considerato a disposizione della famiglia mafiosa di San Lorenzo.
Sigilli a società, appartamenti e conti correnti - La quarta persona, un palermitano di 52 anni, è stato più volte condannato con pena definitiva per emissione di assegni a vuoto e, nel 2009, è stato rinviato a giudizio perché ritenuto responsabile di usura, per essersi fatto applicato tassi di interesse su prestiti in precedenza concessi sino al 175% annuo e 15% mensile; nei suoi confronti sono stati sequestrati beni per 116mila euro circa.
Le indagini patrimoniali e finanziarie condotte dalle Fiamme Gialle, sono state basate sull'incrocio fra le disponibilità dei quattro soggetti e di quelle formalmente intestate a loro congiunti, il loro tenore di vita ricostruito in base alle spese per consumi ed investimenti, i rapporti di conto e deposito tenuti presso banche ed intermediari finanziari, i redditi ufficialmente dichiarati e gli altri dati contenuti nelle banche dati in possesso degli investigatori.
I patrimoni sequestrati comprendono 3 aziende commerciali operanti nei settori dell'installazione di impianti elettrici e del commercio all'ingrosso di frutta e ortaggi, ed una attiva nel settore edile; nonché quote societarie di una Srl operante nel settore del trasporto su strada; 5 immobili e 3 box; una porzione di un immobile; un terreno, un autocarro e varie disponibilità finanziarie presso banche.