Donne in piazza: discontinuità da Berlusconi, il futuro siamo noi
Gli organizzatori dell'evento: Siamo 20mila, ma la piazza è più vuota del 13 febbraio. Il resto è cronaca di una giornata passata tra politica e musica
ROMA - Le donne del movimento «Se Non Ora Quando» sono tornate in piazza oggi, a quasi un anno di distanza dal 13 febbraio. A Roma l'iniziativa è stata a piazza del Popolo dalle 14.00, con una piattaforma che non lasciava dubbi: «Le donne hanno mostrato che la loro dignità è la dignità dell'Italia. E ora vogliono cambiarla, l'Italia». «Il nuovo governo dice ciò che da tempo sosteniamo: non c'è crescita, né democrazia senza le donne, i loro interessi sono gli interessi del Paese. Ma sappiamo che è solo un inizio».
Su queste basi, le donne sono tornate in piazza con le loro idee su lavoro, al grido di «Se non le donne, chi?». «Senza una presenza forte e autonoma delle donne, il cambiamento non ci sarà». «Vogliamo segnare questa stagione politica con la nostra forza, contare sulla scena pubblica. Vogliamo far capire - sono i temi cui gli organizzatori hanno dedicato il pomeriggio a piazza del Popolo - che l'uscita dalla crisi passa attraverso il lavoro e il Welfare per le donne, e che per questo serve una democrazia paritaria e una nuova rappresentazione della donna nei media».
Poi, identità e differenze rispetto alla manifestazione dello scorso febbraio: «Allora la molla che spinse un milione di ragazze e signore a scendere per strada fu il desiderio di dare visibilità a una questione femminile surriscaldata dallo scandalo escort». E ora che il governo Berlusconi non c'è più, ci sono comunque argomenti da far pervenire all'esecutivo Monti. E se oggi il nuovo governo offre uno stile diverso, «la condizione delle donne è rimasta la stessa».
Il resto è cronaca di una giornata passata tra politica e musica. Molto applaudito l'intervento della segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. «Nella discontinuità che speravamo con il precedente Governo - ha detto - manca la discontinuità nell'attenzione alla discriminazione contro le donne. Anzi, se ne stanno introducendo ulteriori».
Anche per la deputata del Pd, Paola Concia, «è vero che è cambiato il Governo ma la situazione delle donne è sempre la stessa. Mi fa piacere che questa iniziativa prosegua oltre Berlusconi», mentre Flavia Perina, di Futuro e Libertà, ha sottolineato che «dopo la fine del governo Berlusconi il movimento può conquistare altri spazi e dialogare con tutti, senza più il rischio di esser bollato semplicemente come anti-berlusconiano».
Numerosi anche i momenti musicali, con l'orchestra sinfonica di Europa Musica, e il pop di Paola Turci, Marina Rei, Emma Marrone e Erica Mou. Non è mancata neppure la partecipazione degli uomini. Il leader di Sel, Nichi Vendola, ha sottolineato che «non c'è alternativa in questo Paese che non passi per le donne» e «questa è una delle vere piazze dell'alternativa e dico al centrosinistra che senza questa piazza non c'è alternativa».
Legittima la soddisfazione degli organizzatori, secondo i quali sono affluite in piazza, oggi pomeriggio, oltre 20 mila persone Ilaria Ravarino, una giovane donna rappresentante del comitato organizzatore, interpellata sulla minore affluenza rispetto alla prima edizione del 13 febbraio ha spiegato che «Era difficile eguagliare la manifestazione più grande del dopoguerra.
Nonostante il brutto tempo - ha aggiunto - la piazza era piena ed è stata una manifestazione riuscitissima».p>