25 aprile 2024
Aggiornato 05:30
La vita dei partiti | PDL

Nasce l'asse Lega-Formigoni, ma Berlusconi difende Alfano

Staffetta al Pirellone e il Carroccio con Governatore lombardo alle primarie. Che qualcosa si muova lo dimostra anche quanto trapela dalle parti di Palazzo Grazioli

ROMA - Suggestione, arma di pressione o reale piano B leghista dopo la nascita del governo Monti e l'autoesclusione dalla maggioranza, di certo c'è che il tema del ruolo del Carroccio nel nuovo quadro politico resta centrale nel campo del centrodestra. E va di pari passo con quello del rapporto tra Lega e Silvio Berlusconi, da qualche settimana sul tavolo e pronto a tener banco nei prossimi mesi. Oggi la sempre ben informata Velina Rossa ha ipotizzato un «cambio della guardia al Pirellone e l'appoggio del Carroccio fin dalle primarie alla candidatura di Formigoni come nuovo leader del Pdl». Con l'obiettivo di concedere alla Lega la guida della prima regione d'Italia e di consentire al governatore la corsa per la conquista Palazzo Chigi. Quanto di vero ci sia in questo scenario sarà la storia a dirlo, ma certo anche ieri non sono mancati i contatti fra il Carroccio e il Presidente della Lombardia, culminati nell'invito esplicito al Governatore a prendere parte ai lavori del rinato Parlamento padano. Perché una foto, in questi casi, vale più di mille svolte politiche.

Che qualcosa si muova lo dimostra anche quanto trapela dalle parti di Palazzo Grazioli. Berlusconi sarebbe avvertito del rischio che Formigoni sia intenzionato a contendere ad Alfano la guida del centrodestra, in modo da ottenere con le primarie l'investitura per correre alla conquista del governo nazionale. La battaglia deve ancora cominciare, ma il «dossier Formigoni» è già sul tavolo del Cavaliere. Un esempio? Già domenica a Verona, intervenendo al convegno di Giovanardi, Berlusconi ha tenuto un intervento di soli sette minuti, con annesso endorsement di «Angelino». L'obiettivo - studiato a tavolino - era quello di non oscurare il segretario e anzi lanciarlo verso le primarie in chiave anti Formigoni.

Da qui a immaginare la base leghista in fila per sostenere Formigoni alle primarie, in chiave anti Alfano, ce ne passa. Anche considerando i rapporti quanto meno altalenanti intercorsi negli anni fra il Governatore e l'alleato leghista. Eppure la Lega ha necessità di forzare la mano per conquistare la Presidenza della Lombardia e, in questo momento, la via meno tortuosa potrebbe proprio essere quella di andare a braccetto con il Governatore. Il ragionamento a via Bellerio passa per la «potenza» di Comunione e Liberazione nella Regione: «E' inimmaginabile pensare di governare il Pirellone senza l'accordo con quella vera e propria macchina che è Cl», spiega un deputato.

E dunque la «staffetta» concordata con Formigoni è l'unica strada ritenuta percorribile dal Carroccio. Anche per continuare a coltivare il sogno leghista di diventare il «partito egemone» nel Nord. Il paragone da tempo affacciata tra i leghisti è con la Csu bavarese, il partito conservatore che domina nell'area più ricca della Germania e che poi si allea al governo nazionale con la consorella Cdu. Certo, «è da vedere cosa resterà del Pdl dopo che Berlusconi sarà uscito di scena, ma qualcosa rimarrà e noi dobbiamo essere pronti a confrotarci». Magari avendo come interlocutore proprio l'attuale governatore lombardo. La prima foto che dovrebbe sancire il nuovo corso dovrebbe dunque essere proprio quella di domenica 4 dicembre, quando Formigoni varcherà la soglia del 'Parlamento padano', tenendo fede all'impegno ribadito ancora ieri sera. Una mossa che preoccupa non poco, in queste ore, anche via dell'Umiltà.