19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
L'«attacco» da leader unico dell'opposizione

Bossi ad «alzo zero»: Monti fa schifo, non arriva al 2013

Il leader leghista: «Berlusconi ha lasciato per ricatto». Il Cavaliere: «No, per responsabilità»

MILANO - Umberto Bossi attacca, da leader unico dell'opposizione, Mario Monti e il suo governo, che «fa schifo, è fatto da improvvisati e non arriva al 2013». E da ex alleato di governo di Silvio Berlusconi offre la sua spiegazione, subito però respinta dall'interessato, sulle cause che hanno portato l'ex premier alle dimissioni: «E' stato ricattato e ha dovuto dimettersi per quel motivo: gli hanno ricattato le imprese». Una interpretazione che Palazzo Grazioli si è affrettato a smentire categoricamente, pur senza citare il leader leghista. «Le dimissioni del Presidente Berlusconi da Palazzo Chigi sono state motivate dal senso di responsabilità e dal senso dello Stato, nell'interesse esclusivo del Paese - si legge in una nota di Palazzo Grazioli - Chi ha seguito le vicende di quei giorni sa bene che non esiste nessuna altra motivazione».

Berlusconi ricattato - Bossi stamattina a Gerenzano, nel varesotto, aveva affermato che le imprese di Berlusconi erano «crollate in Borsa del 12% in una giornata ed era un evidente segno di ricatto. C'ero anch'io quando i suoi dirigenti gli hanno detto: Silvio, qui ci distruggono le imprese, vai a dimetterti».
In ogni caso, per il senatùr è «troppo presto» per incontrarsi con Berlusconi. Il clima tra i due ex alleati dipenderà, ha spiegato, da come si comporterà il Pdl in Parlamento: se si allineerà all'opposizione leghista «sarà un conto», altrimenti «se si trova dalla parte del governo con la Lega contro, rischiamo». Troppo presto comunque anche per ipotizzare future nuove alleanze per il 2013: «E' un futuro ipotetico lontanissimo - ha chiarito Bossi - non voglio pensare a cose lontanissime».