25 aprile 2024
Aggiornato 20:00
220 milioni incassati illegittamente solo nel 2010

Tasse universitarie, 33 atenei fuorilegge

E' la denuncia dell'Unione degli Universitari, che aveva presentato il ricorso al Tribunale amministrativo sul caso di Pavia. Rischio ricorsi a raffica, in Lombardia il 40% degli esuberi

ROMA - Non c'è solo l'Università di Pavia, condannata nei giorni scorsi dal Tar della Lombardia per aver superato sulle tasse universitarie il limite previsto dalla legge. In Italia sono in totale 33 gli atenei non in regola da questo punto di vista: in totale nel solo 2010 avrebbero incassato dai loro studenti circa 220 milioni di euro senza averne diritto.

E' la denuncia dell'Unione degli Universitari, che aveva presentato il ricorso al Tribunale amministrativo sul caso di Pavia e che oggi ha reso noto un dossier sugli «atenei fuorilegge»: «Secondo i dati del Miur - spiega Michele Orezzi, coordinatore nazione dell'Udu - nel solo 2010 la parte fuorilegge delle tasse studentesche in tutta Italia è di circa 218 milioni di euro. Gli 1,7 milioni di euro che Pavia è stata condannata a risarcire ai suoi studenti sono solo la punta dell'iceberg di un 'tesoretto fuorilegge' evidentemente sottratto dalle tasche degli studenti e da quelle delle loro famiglie».

L'Udu ha calcolato l'esubero fuorilegge di ogni ateneo oltre il tetto del 20% (rapporto tra la sommatoria di tutte le tasse studentesche e i fondi ministeriali che arrivano all'ateneo in questione) e anche il prelievo totale. Nella speciale classifica ci sono 33 atenei: al primo posto per il rapporto sproporzionato tra tasse e fondi pubblici si piazza l'Università di Urbino, una delle più antiche d'Europa, che supera del 16,57% (7,5 mln di euro) il limite del 20% imposto dalla legge. Seguono gli atenei di Bergamo (+16,52% di esubero, 5,8 mln) e Venezia Ca' Foscari (+14%, 9,8 mln).Quanto invece al maggior esubero in euro intascati, al primo posto c'è l'Università di Milano (quarta negli esuberi in percentuale): ben 32 i milioni che secondo l'Udu sono stati rubati agli studenti nel 2010. Dopo Milano ci sono Bologna (28,9 mln, +7,4%) e Torino (21,1 mln, +8,3%). Emerge il dato degli atenei lombardi: tutti oltre il limite previsto dalla legge e da soli il il 37,6% (82 mln) del 'tesoretto' in questione. «Paradossalmente - fa notare l'Udu - quella con la percentuale minore è proprio l'università di Pavia».

Secondo l'Udu nel 2011 la situazione sarebbe addirittura peggiorata e altri atenei oltre i 33 del 2010 avrebbero sfondato il tetto del 20%. A questo punto è possibile un effetto domino della sentenza del Tar di Milano, con ricorsi a catena contro le università non in regola.

«I nostri ricorsi non sono mirati a mettere le università sul lastrico: il problema vero non siamo noi studenti - continua l'Udu - ma il taglio delle risorse per le università. Uscirne è semplice. La soluzione non è minacciare di togliere i servizi a noi studenti in caso di nuovi ricorsi: è necessario un maggior investimento su scuola, università pubblica, ricerca libera e nel diritto allo studio chiedendo un impegno concreto e urgente al nuovo Governo e del ministro Profumo».