12 ottobre 2025
Aggiornato 08:00
Operazione anticamorra dei Carabinieri

Camorra: operazione antidroga, 24 arresti tra Lazio e Campania

Stupefacenti acquistati a Napoli e spacciati su litorale laziale. L'organizzazione era attiva anche nell'acquisizione e vendita di merce contraffatta. Nel Napoletano villa confiscata diventa un centro antidroga

ROMA - Una operazione anticamorra dei Carabinieri ha portato all'arresto di 24 persone accusate a vario titolo di traffico di stupefacenti e commercio di prodotti contraffatti.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia e quelli della Compagnia di Civitavecchia hanno dato esecuzione, sul litorale romano, nella Capitale, a Napoli e provincia, ad un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Capitale, nei confronti di 24 persone. Nei loro riguardi, specifica una nota, vengono ipotizzati i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti; traffico e detenzione di stupefacenti con l'aggravante del metodo mafioso; commercio di prodotti con segni contraffatti, ricettazione ed altro, sempre con l'aggravante del metodo mafioso.

L'operazione dei Carabinieri denominata «Vesuvio» - L'indagine dei Carabinieri, avviata nel 2007 e denominata «Vesuvio», ha interessato più articolazioni criminali che operano sul litorale romano e nella Capitale, collegate tra loro dall'appartenenza di alcuni degli indagati al clan camorristico Sarno - Mazzarella. In particolare, è emerso che la droga, acquistata a Napoli dal sodalizio attivo sul litorale romano, veniva in parte spacciata direttamente in quell'area ed in parte ceduta ad altro sodalizio della Capitale, dedito anche ad attività usuraie ed estorsive.
L'organizzazione era attiva anche nell'acquisizione e vendita di merce contraffatta, in particolare utensili per l'agricoltura e l'edilizia, proveniente da Napoli e commercializzata in un centro del litorale romano, diventato un polo ben strutturato per la diffusione carsica di questo tipo di utensili. Le attività di indagine dei Carabinieri hanno già trovato dei riscontri in sequestri di merce contraffatta, nel sequestro di armi (3 pistole) e di oltre 50 kg. complessivi tra hashish e cocaina, che hanno portato a 7 arresti in flagranza di reato.

Nel Napoletano villa confiscata diventa un centro antidroga - A Portici, un bene confiscato alla camorra diventerà un centro per il recupero dei tossicodipendenti. Oggi il protocollo per l'utilizzo, da parte della Curia di Napoli, di Villa Fernandez, sottratta al clan Vollaro nel 1999 e conferita al Consorzio 'Sole' per il riutilizzo a scopi sociali. L'intesa, siglata tra l'arcivescovo partenopeo, cardinale Crescenzio Sepe; il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro e il sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo, prevede che l'Arcidiocesi si impegnerà a ospitare all'interno del complesso attività associative, tra cui un centro di prima accoglienza per tossicodipendenti e un centro studi di formazione per gli operatori del settore.
«Utilizzare un bene sequestrato alla camorra - ha detto il presidente Cesaro - è un doppio schiaffo a chi fa dell'arroganza e della protervia lo strumento principale per soggiogare un territorio alle proprie leggi criminali. L'intervento dello Stato e della Chiesa restituisce alla comunità quel senso di ordine e garanzia di cui l'area metropolitana di Napoli è assetata. La stragrande maggioranza dei cittadini è con le istituzioni perché - ha concluso - il riscatto e lo sviluppo del territorio è possibile solo in una società libera ed affrancata da qualsiasi forma di ricatto. L'utilizzo della struttura di Portici a fini sociali è un fiore all'occhiello per tutti».