19 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Governo | Maggioranza

Scilipoti: Potrei votare sì ma anche no alla fiducia

«Chi lascia il Pdl avrà scelto nell'interesse del popolo italiano. Dimissioni? Le diano Bersani, Fini, Rutelli»

ROMA - «Potrei votare sì come potrei votare no la fiducia al maxiemendamento». Il deputato degli ex Responsabili Domenico Scilipoti, intervistato da Radio 24, non si sbilancia sul sostegno all'esecutivo. «Auguri - dice - ai deputati del Pdl che lasciano per andare all'Udc. Pensano di avere delle buoni ragioni. Questa scelta l'avranno fatta nell'interesse del popolo italiano».
Ce la farà a passare la fiducia al maxiemendamento al ddl stabilità? «Ancora non si sa se ci sarà - risponde Scilipoti - Il premier ha detto Vediamo cosa succederà». Ma lei cosa voterà? «Potrei votare sì come potrei votare no», conclude Scilipoti a Radio 24.

Dimissioni? Le diano Bersani, Fini, Rutelli - Piuttosto che chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio, i leader delle opposizioni dovrebbero dimettersi loro. A sostenerlo è Domenico Scilipoti, fondatore e leader del Movimento di responsabilità nazionale. «Una parte della classe politica dirigente, ormai vistosamente e trasversalmente presente, oltre che nell'opposizione, anche nella maggioranza, appartenente alla compagnia dei reduci politici, si diverte - accusa in una nota - a fare il giovane pioniere proponendo la facile e illusoria soluzione del passo indietro del capo del Governo per salvare il Paese. Ma se questa fosse stata la giusta soluzione, il presidente del Consiglio dei ministri, persona acuta ma cauta, avrebbe già fatto non uno, ma due passi indietro dalla scena politica».
Secondo Scilipoti «sarebbero opportune le dimissioni di quei parlamentari, come per esempio Bersani, Fini, Rutelli, Bindi e di quegli altri che, agevolando di fatto questa speculazione, ieri da amministratori non oculati che non hanno abbattuto il debito pubblico e oggi, con il loro linguaggio e la loro mentalità, con il loro atteggiamento proiettato a ostacolare in tutti i modi l'azione del Governo sono indirettamente fautori della crisi. Lascino spazio al nuovo, a chi nel proprio cuore non ha odio - conclude - ma amore per il Paese».