14 settembre 2024
Aggiornato 05:30
Politica | Istituzioni

Crisi: Schifani, si impongono scelte dolorose ma indispensabili

Il Presidente del Senato: In quest'ottica anche i tagli ai Comuni: serve una riorganizzazione. Mi auguro che il Decreto sviluppo arrivi al più presto. Riforme? Quando si rifà lo Stato serve il consenso di tutti

RIETI - Secondo il prescindente del Senato, Renato Schifani, la crisi economica impone «scelte dolorose, difficili, complesse e tuttavia indispensabili per garantire la tenuta» del Paese. E anche per questo i tagli ai Comuni contenuti nell'ultima manovra finanziaria vanno visti, «al di là delle polemiche e delle recriminazioni, in una logica di lungo periodo», perché le identità comunali «non vengono cancellate», anche se «si impongono misure severe di razionalizzazione dell'assetto organizzativo». Senza contare, ha fatto presente Schifani, che il Parlamento ha voluto correggere quella «iniziale impostazione che prevedeva la pura e semplice soppressione dei Comuni di piccole dimensione».
Eppure, molti tagli erano obbligati e Schifani, in visita a Rieti, ha provato a spiegare il perché. «Siamo tutti chiamati - ha detto - a un profondo riassetto dei pubblici poteri, che devono divenire più snelli, meno costosi, pur nel rispetto delle esigenze di una efficace garanzia dei livelli essenziali di prestazione e di servizio ai nostri cittadini. La profonda crisi finanziaria degli ultimi anni, che si è trasformata in una grave crisi economica - ha detto il presidente del Senato - ha colpito duramente l'Europa e il nostro Paese. Il pesante fardello del debito pubblico, eredità di politiche sbagliate nel passato, non appare oggi più sostenibile. Il suo costo sottrae risorse indispensabili per quegli investimenti e quelle politiche necessarie alla crescita della nostra economia».
«Siamo dunque tutti chiamati - ha aggiunto Schifani - a scelte dolorose, difficili, complesse e tuttavia indispensabili per garantire la tenuta della nostra economia e adeguate prospettive di sviluppo. I Paesi europei e l'Italia si sono impegnati a garantire il pareggio strutturale di bilancio, un obiettivo ambizioso per il 2013. A fronte di un livello già alto di pressione fiscale si impone una profonda revisione della spesa pubblica, cercando di costruire sinergie, di operare razionalizzazioni, di tagliare duplicazioni non più sostenibili. In questa prospettiva - ha concluso Schifani - si muovono le misure contenute nell'ultima manovra straordinaria di finanza pubblica».

Mi auguro che il Decreto sviluppo arrivi al più presto - «Mi auguro che il decreto sviluppo arrivi al più presto. La crisi economica - ha spiegato - è una crisi internazionale, che non tocca solo l'Italia, ma tutta l'Europa».

Riforme, quando si rifà lo Stato serve il consenso di tutti - Il presidente del Senato, Renato Schifani, auspica che la commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama produca presto un testo sulle riforme costituzionali il più condiviso possibile.
«L'Italia - ha spiegato Schifani - deve ripartire in un clima di ritrovata serenità e solidarietà reciproche. Abbiamo ancora il tempo per affrontare il tema della modernizzazione del paese, ma occorre buona volontà e senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche. Confido - ha aggiunto il presidente del Senato - che sulle riforme costituzionali, di cui è stata votata l'urgenza, la commissione porti in aula al più presto un testo il più ampiamente condiviso, perché quando si riforma lo Stato credo sia postulato essenziale fare in modo che si raggiunga il massimo consenso».

Legge elettorale, eccessivo ritornare alle preferenze - Per il presidente del Senato, Renato Schifani, sarebbe «un passo eccessivo» la reintroduzione delle preferenze nella legge elettorale. Lo ha detto conversando con i cronisti a margine della visita di oggi a Rieti. «Sono convinto - ha spiegato - che occorra tornare a un sistema elettorale che consenta ai cittadini di meglio individuare i propri candidati.
Da questo a tornare alla Prima Repubblica delle preferenze il passo mi sembra eccessivo. Ci sono - ha aggiunto Schifani - tanti altri sistemi elettorali che danno più potere ai cittadini di scegliere i loro eletti, evitando le preferenze; sarà il Parlamento - ha concluso il presidente del Senato - a discuterne».