20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Governo | Maggioranza

Scajola: Non staccherò la spina ma l'Esecutivo è in difficoltà

Il Deputato del PDL: «Crisi richiede risposta adeguata, allargare la maggioranza». Formigoni e Lupi: Cambiamo il Pdl, no a disaffezione. Pionati: Berlusconi punti su noi, svuotiamo l'Udc di Casini

ROMA - «Non è mai esistito e non esiste» uno Scajola pronto a staccare la spina, ma «questa crisi richiede una risposta adeguata», il governo è «in difficoltà» e per questo bisogna «allargare la maggioranza». E' quanto scrive l'ex ministro Claudio Scajola in un intervento sul sito della Fondazione Cristoforo Colombo.
«In questi giorni - si legge - mi sono chiesto più volte: un mio elettore, un elettore del Popolo della libertà, un cittadino che ha affidato la propria fiducia alla coalizione di centro destra nel 2008, cosa avrà capito delle prese di posizione che ho manifestato nei giorni scorsi? Sono riuscito a trasmettere le mie reali convinzioni?. Ho provato a spiegare al mio amico Silvio Berlusconi quanto ascolto e vedo da tempo in Parlamento e nel Paese. Percepisco una situazione per certi versi drammatica, certamente la più difficile e la più grave della storia repubblicana».

Crisi richiede risposta adeguata, allargare la maggioranza - «Ecco - secondo Scajola - questa crisi richiede una risposta adeguata, forte, ovvero l'esatto contrario di quello che assai spesso viene percepito, un governo in grave difficoltà. Da qui la mia richiesta di perseguire un allargamento della maggioranza: ce lo chiedono gli elettori, che desiderano vedere i moderati uniti, ce lo chiede il buonsenso, ce lo impone la necessità di assumere scelte coraggiose per il rilancio dell'Italia».
«Cos'altro ho chiesto? Interpretando una domanda che si leva dalla società - ha spiegato l'ex ministro - ho chiesto un rinnovato protagonismo dei cattolici e della loro sensibilità all'interno del Pdl. Un rapporto rinnovato con i nostri militanti e simpatizzanti. Un 'patto' capace di infondere nuovo coraggio e forza dei nostri elettori».
«Tutto qui. Le semplificazioni giornalistiche, la voglia di creare scandalo, i disegni interessati di qualcuno - ha sostenuto - hanno rappresentato uno 'Scajola pronto a staccare la spina al Governo, pronto a far cadere Berlusconi' che non è mai esistito e non esiste. Ma non rinuncerò però neppure ad esprimere le mie opinioni, per il bene del Pdl, del Governo, e soprattutto dell'Italia».

Formigoni e Lupi: Cambiamo il Pdl, no a disaffezione - «Perché la disaffezione non vinca anche sulla nostra storia e la nostra tradizione, vogliamo aiutare a cambiare il partito al quale apparteniamo: il Popolo della Libertà. Si tratta di una grande occasione anche per ricostruire quel legame - che tanti stanno contribuendo a logorare - tra popolo e politica». E' l'appello di alcuni esponenti politici di Comunione e liberazione - primi firmatari, il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e l'europarlamentare Mario Mauro - diffuso in questi giorni da Rete Italia, associazione vicina allo stesso Formigoni.
«Per questo - si legge nell'appello - ti chiediamo di iscriverti al Pdl per costruire insieme il nuovo Pdl, un partito che sia autenticamente popolare, nel quale sia possibile realizzare una politica in grado di ricercare sempre le soluzioni migliori per i cittadini».
Tra i punti programmatici individuati dal manifesto, sostegno a scuola e università, fisco più favorevole alle famiglie, tutela della vita in tutte le sue fasi, welfare sussidiario, incentivi alle nuove imprese, pubblica amministrazione più efficace, maggiore peso all'Europa.

Pionati: «Berlusconi punti su noi, svuotiamo l'Udc di Casini» - «Berlusconi punti su di noi. Le elezioni in Molise hanno dimostrato che siamo determinanti per una vittoria del centrodestra e che riusciamo a svuotare l'Udc di Casini». Lo dice Francesco Pionati, segretario dell'Alleanza di Centro, in un'intervista a quotidiani Libero e Il Giornale.
«Il nostro successo, in Molise come nel resto d'Italia, - continua Pionati - si basa sul rinnovamento della classe dirigente, sui valori cattolici, sull'appartenenza al centrodestra e sulla campagna elettorale fatta porta a porta. Spero sempre che Casini si ricreda e rientri in maggioranza - sottolinea il Segretario dell'Adc - ma penso che il suo vero obiettivo, nel chiedere le dimissioni di Berlusconi, sia la disintegrazione del Pdl, nella speranza di prenderne pezzi».
Tra due anni, quando si andrà al voto, Pionati suggerisce di «lavorare ad uno centrodestra che preveda una formazione a cinque punte, come nel basket: pivot e playmaker, Pdl e Lega e poi tre alleati satellite, Destra Grande Sud e Adc», conclude.