29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Mostra «Rappresentare l'Italia, 150 anni di storia della Camera dei Deputati»

Fini: Democrazia sia vivace ma obiettivi nazionali comuni

Il Presidente della Camera: «Esempi da Cavour a Einaudi o Moro: diversi tra loro, ma mai volgari»

ROMA - «Una democrazia vitale può essere spesso anche una democrazia vivace. Ma per essere una democrazia solida deve potersi fondare su una sicura base di valori e ideali condivisi e di obiettivi nazionali comuni alle forze politiche». Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione della mostra «Rappresentare l'Italia, 150 anni di storia della Camera dei Deputati», alla presenza del capo dello Stato Giorgio Napolitano a Montecitorio. Facendo riferimento alla mostra, Fini ne ha sottolineato i passaggi che raccontano «del confronto e del contrasto politico, talvolta anche molto aspro, nelle aule parlamentari; essi - ha detto - fanno parte della fisiologia della vita democratica, come attesta la storia italiana dagli albori dello Stato unitario ad oggi».

«Esempi da Cavour a Einaudi o Moro: diversi tra loro, ma mai volgari» - «La storia della Camera è comunque anche e soprattutto una storia di uomini e di donne che hanno testimoniato e affermato con la loro azione, il loro pensiero e con il loro esempio le idealità politiche e sociali da cui ha tratto costante alimento la democrazia italiana», ha continua Fini, citando poi personalità «da Cavour a Ricasoli, da Giolitti a Einaudi, a De Gasperi, a Moro, fino ai leader che hanno guidato i partiti italiani nei primi decenni repubblicani».
«Uomini - ha detto - certo diversi - anche molto diversi - tra loro, per idealità, formazione e storia politica. Ma oggi, con la saggezza del tempo e l'insegnamento della storia, possiamo anche vederli in ciò che li ha in qualche modo accomunati. Si tratta della passione civile, del senso dell'etica pubblica, del sentimento del bene comune. E si tratta anche della loro personale sobrietà e austerità, unita a uno stile comunicativo spesso appassionato e, a tratti, polemico o irridente, ma che mai perdeva di serietà e mai scadeva nella volgarità».
«Queste qualità, questo stile continuano a essere quanto mai necessari alla vita politica dell'Italia di oggi, pur considerando i rilevanti cambiamenti avvenuti nella mentalità e nel costume della nostra società durante gli ultimi decenni», ha aggiunto.