25 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Governo | Maggioranza

Scajola agita il Pdl. E al Senato timori su voto prescrizione breve

L'ex Ministro prepara un testo per un nuovo Governo. Attivismo di Pisanu

ROMA - Due appuntamenti, segnati in rosso. Il primo è il voto al Senato su un controverso provvedimento, denominato «prescrizione breve». Il secondo: l'avvio alla Camera, la prossima settimana, della raccolta di «consenso» sul documento che gli scajoliani stanno limando. Due momenti in cui la maggioranza potrebbe traballare, specchio delle due (principali) minacce che il Pdl si appresta ad affrontare, rappresentate dai gruppi di Scajola e Pisanu.

L'ex ministro sta guidando la mano del deputato-ghost writer che sta mettendo nero su bianco il messaggio che gli scajoliani - allargati ad alcuni deputati malpancisti dell'area ex FI - sarebbero pronti a lanciare dalla prossima settimana. Oggi comunque - raccontano - proprio l'estensore del documento ha varcato il cancello di palazzo Grazioli. Di certo c'è che gli scajoliani intendono chiedere al premier di «guidare» l'avvio di una nuova fase allargata al Terzo Polo, ma anche ad altri settori del Pd ostili all'ipotesi di voto anticipato. Sembra l'identikit di un Berlusconi-bis, ma in realtà prevede un passaggio - quello delle dimissioni del presidente del Consiglio - che lascia intendere la possibilità di sostenere anche soluzioni diverse. Loro, gli scajoliani, sperano di arrivare a un numero tale da consentire di fatto la nascita di un gruppo di pressione capace fin dalla prossima settimana di tenere sulla graticola l'esecutivo.

Nel Pdl della Camera è scattato l'allarme rosso. Riferiscono di un forte attivismo di Santo Versace con i suoi colleghi per sostenere un cambio a palazzo Chigi. Parlano di contatti ben avviati con Calogero Mannino. Giurano che anche Baccini e Galati, se Berlusconi dovesse cadere, non esiterebbero a sostenere altre soluzioni. Sulle intercettazioni difficilmente qualcuno si esporrà apertamente, ma in caso di eventuale scrutinio segreto sul voto finale potrebbero arrivare sorprese. Altri, invece, invitano a osservare con attenzione il «lavorio silenzioso» del Senato.
Lì Beppe Pisanu lavora e guarda al primo appuntamento utile per marcare una distanza, la prescrizione breve. Intanto l'ex responsabile del Viminale si impegna per aggregare consensi. Della partita sarebbe anche Lamberto Dini. E dal Terzo Polo si spera proprio nel presidente dell'Antimafia, ancor più che nell'attivismo di Scajola. Nota negativa, per le opposizione, sarebbe però il possibile addio alla componente di Fli di Palazzo Madama del senatore Egidio Digilio.