28 marzo 2024
Aggiornato 21:30
La visita in Piemonte e Val d'Aosta

Napolitano: «Il Governo di tregua Pella fu utile e importante»

Il Presidente della Repubblica: «Fu un'esperienza che segnò il futuro dell'Italia repubblicana»

BIELLA - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel primo discorso ufficiale della sua tre giorni di visita tra il Piemonte e la Val D'Aosta ha ricordato la figura di Giuseppe Pella e l'incarico di formare il governo che gli fu affidato dal suo predecessore in qualità di presidente della Repubblica Luigi Einaudi.

«Allora c'era bisogno di un governo di tregua e quella fu un'esperienza importante e utile che segnò anche il futuro dell'Italia repubblicana», ha dichiarato al Teatro Sociale di Biella il presidente della Repubblica.

Il governo guidato dal democristiano Giuseppe Pella fu una creazione dell'allora presidente della Repubblica Luigi Einaudi che servì a gestire un periodo di 'tregua politica' e decantazione dopo che in Parlamento mancò la fiducia all'ultimo governo De Gasperi (l'ottavo, dopo sette anni ininterrotti a palazzo Chigi del leader Dc nella prima e seconda legislatura) nel quale Pella aveva l'incarico di ministro del Tesoro. Un esecutivo, quello di Pella, che politicamente servì ad accompagnare la fine dell' 'era De Gasperi' ed il passaggio di testimone nella premiership democristiana ad Amintore Fanfani.

Pella fu nominato Presidente del Consiglio da Einaudi il 17 agosto 1953 ed assunse l'incarico senza riserva, come invece di prassi avviene per i presidenti 'incaricati', presentandosi alle Camere per chidere la fiducia. Unico scopo dell' esecutivo, come da incarico del Quirinale, fu quello di portare all'approvazione in Parlamento bilancio dello Stato entro il termine ultimo, allora fissato al 31 Ottobre.

A sottolineare il carattere politicamente neutro, furono chiamati a far parte del Governo Pella quali ministri numerose personalità estranee alla politica. L'avvocato dello Stato Salvatore Scoca, ad esempio, fu nominato ministro alla Riforma burocratica. Il magistrato Antonio Azara divenne Guardasigilli. L'ingegnere Modesto Panetti titolare del dicastero delle Poste.