19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Partito Democratico

La minoranza del PD discute sulla leadership. Bersani: «Ho l'energia di un 20enne»

C'è chi invoca le primarie. Il Segretario dei Democratici: «Ho messo in sicurezza il partito»

ROMA - Sembrerà un caso che proprio nel giorno in cui Pier Luigi Bersani compie 60 anni e dichiara soddisfatto di sentirsi «l'energia di un ventenne» pronto alla battaglia, alcuni esponenti della minoranza interna del Pd, quelli di Movimento democratico ma dell'area che si definisce «veltroniana», chiedano di discutere di primarie e di leadership per prepararsi all'eventualità di elezioni a scadenza naturale della legislatura, cioè nel 2013.

Le interviste al Foglio di Stefano Ceccanti e Giorgio Tonini, per la seconda volta in pochi giorni, a cui oggi si aggiunge Alessandro Maran, riaprono inevitabilmente un dibattito dal quale invece Walter Veltroni aveva espressamente preso le distanze: «Le primarie sono veramente l'ultima cosa a cui penso in questo momento: pensiamo a far voltare pagina al Paese. Di questo ci occuperemo all'assemblea di Movdem del prossimo 10 ottobre». E solo dell'organizzazione di questo appuntamento, assicurano, si è discusso nella breve riunione ristretta degli organizzatori che si è tenuta ieri sera a Montecitorio. A conferma della «buona fede» dell'ex segretario, uno dei deputati a lui più vicino, Walter Verini, ribadisce che discutere di leadership del centrosinistra è «assolutamente prematuro». Ora l'impegno del partito e di Modem deve essere quello di allargare la platea di chi sostiene i Democratici, anche a mondi provenienti dai «poteri forti, come il gruppo Repubblica o come Profumo» che, secondo Verini, non vanno visti come «degli avversari di un'alternativa guidata dal Pd».

Parla a titolo personale dunque il senatore Stefano Ceccanti che ha chiesto di anticipare il congresso e oggi avverte: «Sarà interessante vedere chi è che nel Pd sfrutterà l'occasione per giocarsi la sua partita, e provare a conquistare la guida del partito e della coalizione di governo. Perché, e Bersani questo lo sa, se davvero ci sarà un nuovo congresso saranno numerosi i volti del Pd che proveranno a sfidare il segretario». Tonini è invece più pessimista sullo scenario che potrebbe aprirsi alle prossime elezioni: «E' inutile girarci attorno: i rischi che tra due anni il nostro partito si ritrovi nelle stesse condizioni in cui si ritrovò Occhetto con il suo Pds nel 1994 esistono davvero». Per Maran perciò «discutere di primarie e di leadership è anche un modo per ridurre al massimo il margine di errore in vista della data delle urne. Sono convinto che alle prossime elezioni il centrosinistra può aprire davvero un ciclo e la sola idea che ci possa essere una persona alla guida della nostra coalizione che non gode della fiducia degli elettori dovrebbe farci tremare le gambe, a tutti noi».

Un dibattito che non sembra preoccupare il segretario che oggi festeggiando i 60 anni con Franceschini, D'Alema e Letta, si mostra anzi desideroso di far spazio ai giovani, «una nuova generazione deve scendere in campo», perchè anche se «siamo qua a far girare la ruota con l'energia dei 20 anni - ha detto - il brindisi è per il Pd. Il segretario è pro-tempore». Bersani ha però rivendicato i risultati ottenuti, anzi il «record» di longevità alla guida del partito: «E' un segno di stabilizzazione della nostra missione e spero anche di sicurezza di noi. Ci sono sempre problemi di giornata ma la sicurezza deve esserci perchè l'Italia ha bisogno di sapere che c'è qualcuno che fa sul serio - ha avvertito -. Perciò libertà, discussione ma quando c'è bisogno di combattere bisogna esserci».