28 agosto 2025
Aggiornato 01:30
La Politica in TV

Schifani alla Lei: «Si eviti il qualunquismo sulle Istituzioni». Il Dg RAI: «Si è superato il limite»

Lettera del Presidente del Senato dopo le espressioni usate nella trasmissione Radio2 da Max Laudadio

ROMA - La «denuncia» è un conto, il «qualunquismo» e la «denigrazione» un altro. Il presidente del Senato Renato Schifani, in una lettera al direttore generale della Rai Lorenza Lei, critica le espressioni usate questa mattina in una trasmissione radio della Rai: «Anche a seguito di preoccupate segnalazioni pervenutemi da diversi Senatori, - ha scritto Schifani - ritengo doveroso portare alla sua attenzione un passaggio della trasmissione radiofonica diffusa questa mattina tra le 10 e le 11 da Radio 2, intitolata Attenda in linea. In replica ad una telefonata trasmessa in diretta, nella quale un privato cittadino, con toni ironici ma pacati, criticava il prezzo dei pasti consumati in un ristorante riservato a «parlamentari», il conduttore del programma, Max Laudadio commentava tra l'altro: Se 'sti delinquenti facessero il loro lavoro, sarebbe tutto a posto, il problema è che non lo fanno, capito?».

«Non posso consentire - ha aggiunto il presidente del Senato - che la pur comprensibile critica di alcuni aspetti di quelli che ormai vengono comunemente chiamati costi della politica trascenda in espressioni indiscriminatamente oltraggiose, tanto più da parte di un professionista del servizio pubblico. E' evidente che l'oggetto dello scambio di battute è la recente polemica riportata dalla stampa sul ristorante dei senatori, che ha alimentato critiche anche aspre, ma finora sempre contenute nell'ambito di un legittimo diritto di cronaca, senza sconfinamenti in epiteti ingiuriosi».
Ha concluso Schifani: «Non intendo entrare nel merito della questione, sulla quale ho già avuto modo di intervenire con fermezza. Ma come Presidente del Senato è mio dovere stigmatizzare e respingere a tutela della dignità e dell'impegno di tanti parlamentari le espressioni usate oggi nella trasmissione 'Attenda in linea'. Una denuncia costruttiva, che è doveroso comprendere ed accogliere, è cosa ben diversa da un compiaciuto qualunquismo che vuole solo denigrare le istituzioni e coloro che le rappresentano».

La replica della Lei a Schifani: «Si è superato il limite» - Il direttore generale della Rai Lorenza Lei si dice «rammaricata» per le parole sui senatori pronunciate questa mattina in una trasmissione radio. Rispondendo al presidente del Senato Renato Schifani, Lorenza Lei ha scritto: «Illustrissimo e caro presidente, con riferimento ai contenuti gravemente offensivi divulgati nel corso della trasmissione radiofonica Attenda in linea intendo esprimerle il più profondo rammarico ritenendo ampiamente travalicati i limiti del diritto di critica e di satira. Resto convinta, infatti, che la missione di servizio pubblico imponga sempre di contemperare il diritto-dovere di informare con il rispetto delle persone e delle istituzioni, specie nella delicata fase che vive il Paese, nel rapporto con i suoi rappresentanti parlamentari. Sarà pertanto mia cura adottare ogni opportuna iniziativa nell'interesse dell'ente che rappresento».