Scontro Lega-Sindacato sulla scuola, «in coda i precari del sud»
Provveditorati nel caos, 3.000 docenti hanno ottenuto un'ordinanza del Tar per l'inserimento a «pettine» nelle stesse graduatorie
ROMA - Ad una settimana dalla scadenza delle operazioni che porteranno ad assumere 30mila docenti precari della scuola, diventa sempre più complessa le gestione dei 10mila supplenti da individuare sulla base delle vecchie graduatorie con i candidati (in prevalenza del sud) collocati in «coda». Una soluzione fortemente voluta dalla Lega per tutelare le posizioni dei docenti del nord, su cui però pesa ancora un punto interrogativo: la maggior parte degli Uffici scolastici provinciali (gli ex provveditorati agli studi) non sa come collocare i 3.000 docenti che si erano rivolti al Tar Lazio e avevano invece ottenuto un'ordinanza cautelare per l'inserimento a «pettine» nelle stesse graduatorie.
Oggi l'Anief, il sindacato che ha tutelato i docenti ricorrenti, sottolinea che quell'ordinanza «era stata eseguita dall'amministrazione periferica due anni dopo, lo scorso aprile, su ordine del commissario ad acta», ma in attesa di indicazioni chiare da viale Trastevere, la realtà è che «a Catanzaro si procede alla nomina dei ricorrenti inseriti a pettine, mentre a Vicenza si accantonano i posti con grave danno erariale per le casse dello Stato e centinaia di denunce penali per omissione di atti di ufficio».
In generale, la tendenza delle Regioni del nord, dal Piemonte al Veneto, alla Lombardia, alla Toscana, è quella di accantonare i posti. Ma secondo il sindacato guidato da Marcello Pacifico «mai era avvenuto in Italia che sotto gli occhi del Miur, alcuni direttori dell'amministrazione periferica decidessero di assumere secondo propri criteri, in violazione di un ordine dell'amministrazione centrale, mentre altri nel rispetto della normativa: tutto tace, cosicché nella maggior parte delle regioni del Nord per favorire i docenti assunti con minori punteggi e ingraziarsi un partito politico (la Lega Nord ndr) si elude una sentenza della corte costituzionale».
Secondo invece il senatore leghista Mario Pittoni, quanto sta avvenendo nelle amministrazioni periferiche del nord è del tutto legale e non bisogna tenere conto del «nervosismo di chi ha promesso a chi pagava i loro ricorsi di riuscire a piazzarli a scavalco in graduatorie diverse da quella scelta nel 2007, andando a ledere i diritti di chi c'era già». Nel frattempo l'Anief ha anche inviato delle lettere di diffida a diversi Uffici scolastici provinciali e regionali del nord. «Il tono delle diffide - ha commentato il senatore leghista - mi sembra decisamente sopra le righe, anche a fronte del fatto che altre forze sindacali la pensano in maniera diametralmente opposta rispetto all'Anief».
La questione presto verrà discussa anche in Parlamento: l'opposizione, in particolare il Pd, tramite l'onorevole Tonino Russo, sta preparando delle interrogazioni parlamentari a cui il ministro Gelmini dovrà rispondere alla riapertura dei lavori dell'aula.
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