28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Costi della politica

Dopo la Camera il Senato approva i tagli

Violante: «Questione è morale più che finanziaria». Borghesi (Idv): «Da Fini comportamento inammissibile». Mazzocchi: «I risparmi alla Camera continueranno»

ROMA - Dopo l'approvazione del bilancio ieri da parte della Camera, tocca stamani al Senato - nell'ultimo giorno di lavoro parlamentare prima della pausa estiva - approvare il bilancio e varare l'austerity deciso a palazzo Madama, in sintonia con la manovra economica dettata dalla crisi. La seduta avrà inizio alle 9,30.
Al Senato si prevede una sforbiciata complessiva sulle spese, per un risparmio di 120 milioni di euro per il triennio 2011-2014. Fra le misure, la riduzione della dotazione ordinaria, la mancata applicazione alle retribuzioni del personale dell'incremento del 3,2%, il recepimento del contributo di perequazione del 5 e del 10% sulle pensioni più elevate degli ex dipendenti, l'applicazione dello stesso contributo ai vitalizi più elevati degli ex senatori e ulteriori riduzioni dei costi di affitto di alcuni immobili.
L'effetto di queste misure porterà il Senato a risparmiare 61,3 milioni di euro, che sommati ai 58,7 milioni derivanti dalle decisioni assunte i mesi scorsi, porteranno ad una riduzione di costi complessiva, appunto si 120 mln di euro.

Violante: Questione è morale più che finanziaria - Quella dei costi della politica «ho l'impressione che sia una questione morale e non finanziaria». Lo ha affermato l'ex presidente Pd della Camera Luciano Violante, fra gli ospiti dei dibattiti a Cortina Incontra.
«Un giorno di lavoro del Parlamento italiano costa un quarto del Parlamento francese o tedesco ma è comunque troppo perché - ha denunciato Violante- siamo insoddisfatti del rendimento e del comportamento inaccettabile di alcuni politici».

Fini riceve operatori sanitari con petizione - Il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha ricevuto oggi a Montecitorio una delegazione della Fials, Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Sanità, guidata dal Segretario Generale, Giuseppe Carbone.
Una nota informa che nel corso dell'incontro è stato illustrato a Fini il contenuto di una petizione popolare, già sottoscritta da circa 100 mila operatori della sanità, contenente proposte di tagli ai costi della politica e della Pubblica Amministrazione. Tale petizione popolare verrà depositata alla Camera nei prossimi giorni.

La Camera approva i tagli: 150 mln in tre anni - L'Aula della Camera ha approvato il conto consuntivo per l'anno 2010 con 474 voti a favore, 27 contrari e un astenuto. Via libera anche al bilancio interno per l'anno 2011 con 492 sì, 6 no (i radicali eletti nel Pd) e un astenuto. Il documento prevede un risparmio per le casse dello Stato di 150 milioni in tre anni.
Grandi polemiche, durante il dibattito, ci sono state infatti tra l'Italia dei Valori e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha dichiarato inammissibile un ordine del giorno con cui i dipietristi avevano chiesto di abolire i vitalizi dei deputati. Una misura che, ha spiegato la terza carica dello Stato, sarebbe stata «contraria all'ordinamento» e «alla giurisprudenza della Corte Costituzionale» che in ben quattro sentenze tutela «tutte quelle posizioni che siano già giuridicamente consolidate, nonché di quelle che abbiano dato luogo ad aspettative legittimamente maturate». Se è impossibile intervenire però sui vitalizi acquisiti, nuove misure saranno prese dalla prossima legislatura. Lo ha spiegato il questore Antonio Mazzocchi (Pdl): «L'Ufficio di Presidenza di Montecitorio ha deliberato la sostituzione dell'attuale istituto del vitalizio, a decorrere dalla prossima legislatura, con un nuovo sistema previdenziale, analogo a quello previsto per la generalità dei lavoratori».

Pd: Bene impegno a ridurre spese, no a demagogia - «Sono positivi i risultati raggiunti nel lavoro di razionalizzazione e riduzione delle spese della Camera ed è necessario continuare su questa strada ma occorre farlo salvaguardando il ruolo del parlamento: vogliamo sottolineare con forza che se oggi è possibile ridiscutere il vitalizio è solo grazie alla iniziativa costruttiva e priva di qualunque demagogia del Partito Democratico». Lo ha detto Michele Ventura, vice presidente vicario del Gruppo del Pd alla Camera, intervento alla Camera nel dibattito sul Bilancio interno.
«Siamo convinti - ha aggiunto - che per ricreare un rapporto di fiducia fra Parlamento e cittadini servono alcune fondamentali riforme: dalla riduzione del numero dei parlamentari a una nuova legge elettorale; dall'incompatibilità fra ogni livello di carica elettiva, all'introduzione di regole sulla vita interna dei partiti e sul loro finanziamento. Ma siamo anche certi - ha concluso - che occorra contrastare ogni tentativo di mettere in discussione la centralità del parlamento e il suo ruolo: l'antiparlamentarismo non ha mai fatto fare passi in avanti, non ha fatto mai nascere nulla di buono».

Idv: «Sprecopoli» auto blu in Provincia di Roma - «Leggere le spese riguardanti le auto blu solo in Provincia di Roma come riportato in dettaglio su un quotidiano prestigioso e serio, fa pensare all'ammontare delle spese inutili che anche in Regione e nel Comune di Roma regna sovrano». Lo afferma il senatore Stefano Pedica (Idv).
«Con questi soldi si possono risolvere tanti problemi per i giovani e per le famiglie, quindi invito i miei rappresentanti di partito che sono in Provincia, ma anche in regione, a rinunciare all'auto blu, se nel caso ne facessero uso, ma ne dubito, del nostro assessore e del nostro Vice Presidente, oltre i consiglieri regionali con incarico al quale viene affidato un benefit di questo tipo», afferma Pedica in una nota. «Ma sono ancora più sicuro che l'attento Presidente Zingaretti reagirà a questi sprechi tagliando anche per se tutti i benefit a quattro ruote, innescando così tagli anche in Regione e Comune di Roma di tutti i rappresentanti della sinistra. Solo con questi gesti concreti si evidenzierà il divario tra la casta e gli anti casta. Altrimenti diventa tutta una farsa, e sulla farsa io non ci sto».

Borghesi (Idv): Da Fini comportamento inammissibile - «Dissento, sommessamente ma fermamente, dalle sue affermazioni riguardo all'ordine del giorno di Italia dei Valori sull'abolizione dei vitalizi. Se le norme e le regole fossero state fissate due mesi fa ne potevamo discutere ma cambiare le regole a gioco iniziato è inammissibile». Così Antonio Borghesi, vicepresidente del gruppo IDV alla Camera, ha replicato in Aula al presidente della Camera, Gianfranco Fini.
«Lo scorso anno, lo stesso ordine del giorno è stato ammesso, discusso e votato. Cosa è cambiato dallo scorso anno? Cambiare le regole, dopo che gli ordini del giorno sono stati depositati, significa intervenire a gamba tesa dopo che il gioco è iniziato» ha aggiunto Borghesi. «Ricordo le numerose sentenze della Corte costituzionale, 390 del '95 , 211 del '97, 240 del '94, che dicono che i trattamenti pensionistici possono essere ridotti in maniera definitiva. A queste si aggiunga il pronunciamento della Corte che dice chiaramente che il vitalizio è una via di mezzo tra la pensione ed un atto di liberalità, dunque si può intervenire», ha ricordato il vicepresidente Borghesi.
«Nel rispetto dei ruoli, riteniamo che a decidere cosa sia costituzionale e cosa non lo sia debba essere la Corte costituzionale e non la presidenza della Camera - ha concluso Borghesi - per questo le chiedo, in considerazione che il vitalizio deriva da una delibera dell'ufficio di presidenza, di rivedere il suo giudizio e di ammettere il nostro ordine del giorno con l'istituto dell'ammissibilità parziale».

Mazzocchi: Risparmi Camera continueranno - «Come Collegio dei Questori continueremo in una politica di risparmio e di razionalizzazione delle spese. Convinti però che l'antipolitica non si combatte soltanto con tagli di spesa, ma con una classe politica che sappia esprimere la propria autorevolezza con uno scatto di orgoglio da parte di ognuno di noi, che sappia trasmettere ai propri elettori il lavoro costante e qualificato che i deputati di ogni parte politica svolgono giornalmente nelle Commissioni, nell'Assemblea e sul territorio». Con queste parole, pronunciate nell'Aula di Montecitorio, il deputato Questore, Antonio Mazzocchi (Pdl), ha concluso il suo intervento sul Bilancio interno della Camera dei deputati. Risparmio e razionalizzazione - ha ricordato Mazzocchi - ma sempre nell'ottica di tutelare la «funzionalità del Parlamento e la salvaguardia del pieno esercizio parlamentare».
«Bene ha fatto - ha aggiunto Mazzocchi - il questore Colucci, dati alla mano, a smentire alcune suggestive leggende metropolitane che vengono ad arte diffuse sul trattamento economico dei Parlamentari italiani in rapporto a quello dei deputati delle principali assemblee legislative europee». L'antipolitica? C'è, non c'è dubbio, ma «non si risponde all'antipolitica cavalcando l'antipolitica stessa, ma si deve e si può restituire credibilità alle Istituzioni anteponendo l'etica alla politica, dimostrando con i fatti che tutti, maggioranza e opposizione, siamo impegnati a operare in vista del bene comune».
Tra le proposte avanzate dal Questore per migliorare le forme di comunicazione con l'opinione pubblica, anche quella di una stazione radio digitale della Camera dei deputati, «che possa trasmettere in diretta e, soprattutto, in maniera imparziale i vari dibattiti che si svolgono durante le Assemblee parlamentari». Nel ringraziare la deputata Silvana Mura per aver ricordato come negli ultimi cinque anni si siano ottenuti risultati positivi nella gestione finanziaria, risultati che non erano stati conseguiti nei sessanta anni precedenti, Mazzocchi ha anche ammonito a fare attenzione a porre il confine tra «costi della democrazia, essenziali, e costi della politica da tagliare. Quel confine si sta pericolosamente spostando e così rischiano di essere travolti istituti che, piaccia o non piaccia, hanno una funzione fondamentale per il buon andamento delle Istituzioni democratiche e per il libero esercizio del mandato parlamentare».