Acqua, Castelli: Da noi cultura sovietica, se statale non si paga
Gamberale: «No all'agenzia dei servizi idrici». Bossola: «Rivedere tariffe»
CORTINA - Il Viceministro Roberto Castelli, intervenendo a Cortina InConTra, nel merito di un dibattito sul futuro delle liberalizzazioni in Italia ha sostenuto che «Si dice che in Italia la società civile sia espressione di un pensiero avanzato, mentre la classe politica di un pensiero arretrato. Non è così lo dimostra il risultato dei referendum sull'acqua che ha bloccato il processo di liberalizzazione fatto da questa classe politica» e ha continuato «In Italia c'è una cultura sovietica, si pensa che tutto ciò che è statale non si paghi».
Ad animare il dibattito anche Vito Gamberale che, a proposito dell'istituzione di un'Agenzia ad hoc per i servizi idrici ha affermato: «E' come grattarsi un orecchio con il piede. Una soluzione troppo complicata, quando invece si potrebbero sfruttare le Authority già esistenti, in particolare quella dell'Energia. In questo modo si potrebbe razionalizzare la gestione e, al tempo stesso, proporre un unico interlocutore».
Infine, anche l'ingegner Andrea Bossola (Acea) ha sottolineato come le tariffe debbano necessariamente essere riviste. «Attualmente Roma è la capitale con le tariffe più basse d'Europa, a fronte del maggior consumo pro capite di acqua: 200 euro circa l'anno per 290 litri d'acqua/giorno per cittadino. E' evidente che, a fronte di ingenti investimenti che andranno effettuati, l'unica soluzione sia l'aumento delle tariffe».