26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Le Regioni bocciano il testo

«La riforma federale è ormai compromessa»

Conferenza della Regioni: «La Manovra la rende inattuabile. Grave la proposta su premi-sanzioni»

ROMA - Sì al principio di premi e sanzioni alle Autonomie sulla base della loro efficienza ma no alle relative proposte del Governo, come prospettate dall'emendamento al testo sul federalismo presentato dai relatori nell'apposita commissione parlamentare per l'attuazione della riforma. E' il parere espresso dalla Conferenza delle Regioni che parla di «gravi e preoccupante criticità» nel testo che la commissione bicamerale presieduta di Enrico La Loggia si appresta a varare. Nella convinzione, più in generale, che «il quadro frammentato delle disposizioni contenute nei diversi decreti legislativi in attuazione della delega sul Federalismo fiscale, ormai, anche alla luce delle recenti manovre finanziarie, sono definitivamente compromesse nell'attuazione».

GRAVI CRITICITÀ - «La Conferenza delle Regioni nel condividere l'esigenza di prevedere premi e sanzioni che portino tutte le Istituzioni della Repubblica ad un efficace governo della spesa pubblica - è scritto nel documento finale della riunione di Governatori e Presidenti delle Province autonome- sottolineano l'esistenza di gravi e preoccupanti criticità nel testo che la Commissione bicamerale si appresta a votare» e «constata che nessuna delle principali indicazioni fornite dalla Conferenza delle Regioni con uno specifico documento approvato il 5 maggio 2011 è stata presa in considerazione».
In particolare, «stupisce - hanno denunciato i Governatori - che si continui a perseguire un percorso legato all'articolo 126 della Costituzione, le cui disposizioni sono l'extrema ratio di fronte a fatti gravissimi lesivi dell'ordinamento giuridico. Secondo la Conferenza delle Regioni occorre invece rifarsi più propriamente all'articolo 120 della Carta che disciplina i meccanismi sostitutivi del Governo, ad esempio, nei casi richiamati dall'articolo 2 dello Schema di Decreto per il dissesto sanitario, e che sono stati già condivisi ed efficacemente applicati in occasione dai diversi «Patti per la Salute».