28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Parlamento donna

Paola Concia: la maggioranza del Parlamento sta dalla parte dei violenti

Bocciata alla Camera l'introduzione di aggravanti per i reati contro gli omosessuali

ROMA - «Oggi la maggior parte del Parlamento ha scelto di stare dalla parte dei violenti e non delle vittime delle violenze e delle discriminazioni....». ha denunciato con forza Paola Concia prendendo la parola in aula subito dopo la proclamazione del risultato della votazione dell’Aula di Montecitorio che ha approvato le pregiudiziali di costituzionalità del disegno di legge che mirava a introdurre l'aggravante di omofobia nei reati penali.

FINI INTERROMPE LO SFOGO DI PAOLA CONCIA: CAPISCO IL SUO STATO D’ANIMO - L’'intervento della leader del movimento omosessuale è stato interrotto per questioni formali dal presidente della Camera Gianfranco Fini: «Capisco il suo stato d'animo e lo spirito del suo intervento - ha detto, ricordandole che la parola era stata da lei chiesta sull'ordine dei lavori essendosi la Camera già espressa sul merito con il voto - ma sono costretto a interromperla...».

CONCIA: LA CAMERA HA AFFOSSATO LE AGGRAVANTI PER I REATI CONTRO GLI OMOSESSUALI  - La Camera ha approvato le pregiudiziali di costituzionalità che 'affossano' il disegno di legge che mirava a introdurre l'aggravante di omofobia nei reati penali, sostenuto con forza da Anna Paola Concia. Con Pdl, Lega ed ex responsabili ha votato l'Udc, che aveva presentato una delle pregiudiziali. mentre hanno votato contro gli altri partiti di opposizione (Pd, Idv, Fli e Api). Il risultato che ha sancito l'incostituzionalità della proposta ha visto 293 voti favorevoli alle pregiudiziali, 250 contrari e 21 astenuti.

L’UDC HA VOTATO CON PDL E LEGA - Il voto odierno è avvenuto a poco meno di due anni dalla prima bocciatura della legge anti-omofobia, quando, nell'ottobre del 2009, Montecitorio approvò le pregiudiziali di costituzionalità presentate dall'Udc. A maggio scorso, poi, la commissione Giustizia bocciò due diversi tentativi di mediazione cui ostinatamente aveva lavorato la deputata del Pd.