Rifiuti, il Governo valuta di fare decadere il DL
La Maggioranza battuta alla Camera, evita altre votazioni. L'esame del provvedimento slitta a domani
ROMA - Far decadere il decreto rifiuti che ha diviso la maggioranza sin dall'approvazione in consiglio dei ministri senza convertirlo in legge: è questa l'ipotesi più accreditata nel governo quando a sera si chiude con un rinvio a domani la discussione del provvedimento in Aula alla Camera. Troppo rischioso portare avanti un testo che divide la maggioranza sin dal Consiglio dei ministri in cui è stato approvato: con la Lega da un lato, contraria al trasferimento della monnezza campana in altre regioni, e i deputati del Pdl campano e dei responsabili dall'altro. Crepe che oggi hanno portato pure alla sconfitta della maggioranza in Aula.
Non è passata per soli sei voti, infatti, la proposta del relatore del decreto, Agostino Ghiglia (Pdl), di rinviare il testo in commissione Ambiente per evitare la votazione in Aula su un emendamento presentato dal deputato campano del Pdl Paolo Russo che chiede di sopprimere la norma che subordina al nulla osta delle regioni destinatarie dei rifiuti l'effettivo trasferimento: un emendamento che recepisce in sostanza la sentenza del Consiglio di Stato che proprio ieri ha sospeso l'ordinanza del Tar del Lazio che bloccava il trasferimento automatico dei rifiuti nelle altre regioni. Un emendamento fortemente osteggiato dai leghisti che sul testo uscito dalla commissione erano pure disposti a valutare l'astensione, come spiegava stamattina Angelo Alessandri. Ma che su un testo che non prevede il nulla osta non concederebbero nulla come hanno confermato tutti i deputati del Carroccio intervenuti in Aula: da Togni a Luciano Dussin, da D'Amico a Pini a Lanzarin.
Alla fine, il rischio votazione è stato scongiurato comunque grazie all'arte oratoria di svariati deputati del Pdl che per un intero pomeriggio sono intervenuti sul complesso degli emendamenti (e sulla commemorazione di Ferdinando Latteri scomparso la scorsa settimana). «Un auto-ostruzionismo», come lo ha definito il Pd, messo in atto mentre nella sala del governo i capigruppi di Pdl, Lega e il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, cercavano una mediazione. Che, a quanto pare, non è arrivata. Alle 19 il relatore ha chiesto un rinvio a domani dell'esame che questa volta è stato accordato. Il decreto è stato messo però al secondo punto all'ordine del giorno dopo una mozione e, come conferma un Ministro, l'ipotesi è che venga lasciato decadere senza essere convertito. «Nella notte credo maturino buoni consigli», si è limitato a dire il capogruppo leghista, Marco Reguzzoni.
L'ipotesi della non conversione del decreto, tuttavia, impedirebbe dal prossimo 31 agosto l'applicazione di quelle norme del provvedimento che, seppure con tutti i limiti, permettono il trasferimento dei rifiuti campani nelle altre regioni.
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