19 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Napolitano

Capezzone: Sì all'unità, ma stop alla criminalizzazione del Premier

«Elementi di divisione introdotti dalla campagna di aggressione aò Cavaliere»

ROMA - «Il presidente della Repubblica ha pienamente ragione nel richiamare gli elementi profondi che ci uniscono: e del resto, la difesa e la valorizzazione dell'unità nazionale sono proprio i compiti principali, direi essenziali, che spettano al Capo dello Stato». Lo ha detto in una nota Daniele Capezzone, portavoce del Pdl.

«A tutti quelli che esprimeranno consenso a queste giuste parole del presidente Napolitano, vorrei però ricordare un punto di fondo, per evitare - ha aggiunto - ipocrisie: nessuno può ignorare che gli elementi di divisione più aspra, in Italia, sono stati introdotti dalla vera e propria campagna di aggressione condotta per via politica e mediatica contro la persona di Silvio Berlusconi, a cui la parte prevalente dell'opposizione politica (e della sua area editoriale di sostegno) ha costantemente negato (e tuttora nega ferocemente) qualunque legittimazione».

«Ricordo - ha continuato Capezzone - il discorso che Silvio Berlusconi scelse di pronunciare a Onna, il 25 aprile del 2009. Quei toni, quelle parole, l'accoglienza fraterna della popolazione, di tanti partigiani, avevano ricreato intorno al Premier e al Governo un clima normale: di sostegno per chi l'aveva votato, di rispetto da parte di chi non l'aveva votato. Ma dai giorni successivi ripartì un assalto senza precedenti: nuovi veleni, gossip, e poi via via nuove stagioni di assalto, senza freni e senza limiti».

«Insomma, se si vuole (e noi lo chiediamo da anni) un clima civile, rispettoso e più unitario, occorre anche interrogarsi - ha concluso il portavoce del Pdl - su chi abbia operato, e tuttora operi, per lacerare il tessuto civile e per la criminalizzazione dell'avversario politico».