18 aprile 2024
Aggiornato 23:00
«Pronto all'ok al referendum»

La Presidenza di Quaranta non sarà brevissima

Il Presidente della Corte Costituzionale n.34 in 55 anni, resterà in carica per 18 mesi

ROMA - Alfonso Quaranta, eletto dai 13 giudici oggi presenti a palazzo della Consulta con 10 voti a favore e 3, è il Presidente numero 34 in in 55 anni di vita della Corte Costituzionale. Quaranta, succede ad Ugo De Siervo, che aveva lasciato l'incarico lo scorso 29 aprile per raggiunti limiti di età. La sua sarà una presidenza non brevissima. Eletto alla Consulta dal Consiglio di Giustizia amministrativa - l'organo di vertice della magistratura amministrativa- il 16 dicembre 2003, resterà infatti in carica per ben 18 mesi: fino al 27 Giugno 2013, avendo giurato il 27 gennaio 2004. Il mandato dei giudici costituzionali dura infatti nove anni. Con lì'elezione di Quaranta si interrompe la prassi dell'elezione a Presidente del giudice più anziano per elezione alla Corte: sarebbe toccato in questo caso, prima di Quaranta, a Paolo Maddalena ed Alfo Finocchiaro. Ma le loro presidenze sarebbero state brevissime: fino a luglio quella di Maddalena, fino a dicembre quella di Finocchiaro.

L'arrivo di Quaranta al vertice della Consulta senza voti contrari assume un valore particolare, tanto più che si considera che il neo presidente fu invece protagonista di un testa a testa per la presidenza perso per pochi voti quando fu eletto De Siervo, sostenuto in particolare dai giudici costituzionali più vicini al centrodestra. La sua elezione 'bipartisan' gli toglie una casacca (quello di 'uomo gradito a Berlusconi) che il testa a testa con De Siervo gli aveva, volente o nolente, fatto indossare. E nella prima dichiarazione pubblica, lo stesso Quaranta ha confermato assoluta autonomia di giudizio: «Non credo che la Consulta possa fermare il referendum sul nucleare», è stata la sua prima dichiarazione, in vista della Camera di Consiglio convocata per domani mattina alla Consulta alle 9,30 che dovrà accogliere o respingere il ricorso presentato dall'Avvocatura dello Stato per conto del Governo che chiede l'annullamento del referendum di domenica prossima sul ritorno dell'Italia al nucleare, sostenendo che il trasferimento del quesito dalla legge Scajola al dl omnibus annulla l'intero piano energetico nazionale anzichè bloccare la sola costruzione di nuove centrali nucleari. Sul tema, comunque, Quaranta, ha precisato di aver espresso solo la sua personale valutazione, assicurando che «la Corte prenderà la sua decisione domani o al massimo dopodomani. Anche se, per quanto personale, quella di Quaranta è anche la valutazione di un giurista che proprio Avvocato dello Stato è stato per anni.

Il lavoro che attende Quaranta, dunque, è molto e immediato. Da giovedì, archiviata la pratica referendum, sarà la volta di quella Ruby. Il 6 Luglio è convocata la Camera di Consiglio dei giudici costituzionali sul conflitto di attribuzioni sollevato a maggioranza dalla Camera nei confronti dei giudici di Milano. Nella speranza che per allora il Parlamento, appositamente convocato in seduta comune giovedì 23 giugno, abbia raggiunto la convergenza necessaria per l'elezione del successore di De Siervo e la ricostituzione del plenum a 15 giudici, come prevede la Costituzione. Le due votazioni fin qui tenute hanno prodotto in fatti solo fumate nere.

Quanto al profilo personale del nuovo Presidente della Corte Costituzionale, Alfonso Quaranta è stato per anni, prima dell'arrivo alla Consulta, uno dei principali esponenti della magistratura amministrativa italiana. D'altra parte, alla Corte subentrò a Riccardo Chieppa nel seggio di giudice costituzionale che l'articolo 135 della Costituzione riserva alla magistratura amministrativa. Nato a Napoli il 2 gennaio 1936, Quaranta nel 1958 si è laureato in Giurisprudenza presso l'Università di Napoli con 110 e lode. Nel 1960 è entrato nella carriera direttiva del ministero dell'Interno. Nel 1961 è entrato nella magistratura ordinaria dove ha prestato servizio fino al 1965. Nel 1965, primo classificato al concorso, è stato nominato Avvocato dello Stato ed ha prestato servizio presso l'Avvocatura Distrettuale di Napoli. Nel luglio 1966, primo classificato al concorso, è stato nominato nella magistratura del Consiglio di Stato, percorrendone i vari gradi fino alla nomina, nel 1981, a Presidente di Sezione. Dal 1977 al 1981 è stato Segretario Generale del Consiglio di Stato. Ha presieduto, nel tempo, la III Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, le Sezioni Consultive del Consiglio di Stato: III, II e Normativa e la Sezione V Giurisdizionale. E' stato anche Presidente della III Sezione della Commissione Tributaria Centrale e componente elettivo del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa.

Nel corso della sua carriera ha svolto funzioni di collaborazione governativa presso i ministeri dei Trasporti, della Sanità, della Funzione pubblica, delle Poste, della protezione civile, del Mezzogiorno e della Difesa, nonché presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ha insegnato Diritto amministrativo come professore a contratto nell'Università La Sapienza di Roma e nella Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Ed ha svolto un incarico di docenza presso la Scuola Superiore di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.E'autore di volumi di Diritto amministrativo nonché di numerose pubblicazioni in materia. Da giudice costituzionale, infine, Quaranta è stato relatore prevalentemente su materie di sua particolare competenza: appalti pubblici, giustizia amministrativa, sanità pubblica.