23 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Il nuovo Presidente della Consulta

Quaranta: Sulla mia elezione inopportune interferenze

«Basta illazioni su presunta politicizzazione della Corte Costituzionale»

ROMA - Il nuovo presidente della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta non ha gradito il dibattito che si è sviluppato alla vigilia della sua elezione, fondato sul significato politico della scelta dei giudici costituzionali: «Ritengo - ha affermato nel corso della conferenza stampa che è seguita alla sua nomina - che ci siano state inopportune interferenze esterne. Questa mia elezione fa giustizia di ogni illazione, che mi auguro cessi, circa una presunta politicizzazione della Corte, ritengo che ogni dubbio sia fugato al riguardo».

INTERFERENZE INOPPORTUNE - A chi gli ha chiesto di chiarire il significato della sua denunce sulle «interferenze», Quaranta ha in un primo momento risposto: «La Corte agisce nella più piena autonomia, ma può accadere che dall'esterno ci siano pressioni che io personalmente giudico inopportune». Poi ha aggiunto: «Quando leggo sulla stampa che è inopportuna la scelta di un presidente rispetto a un altro, io la giudica una interferenza inopportuna».
«La Corte Costituzionale - ha spiegato ancora Quaranta - opererà nel pieno rispetto della collegialità, della terzietà, dell'imparzialità e dell'indipendenza», criteri «che ha sempre osservato e che intende a rispettare».