Urso (per ora) non strappa. Incognita Ronchi
Contatti Pdl-ex Ministro. E conterà anche il «clima» della riunione
ROMA - Adolfo Urso e Gianfranco Fini a pranzo per tentare di evitare lo strappo, Andrea Ronchi al telefono con i colonnelli dell'ex An e 'turista per caso' a una mostra romana alla quale sono presenti Franco Frattini e Gianni Alemanno. Movimenti e contatti che però non sciolgono i dubbi sull'esito dell'assemblea nazionale di Fli che si terrà domattina a Roma. Forse il momento della verità, forse l'ennesimo rinvio di uno scontro interno che va avanti dall'inizio del 2011.
Convocata per discutere di ballottaggi, l'assemblea futurista si è trasformata in tappa potenzialmente esplosiva per il partito finiano. Come finirà nessuno a sera riesce a prevederlo, semplicemente perchè neanche i diretti interessati lo hanno ancora davvero deciso. Urso, ad esempio: nei numerosi contatti avuti oggi con esponenti del Pdl l'ex viceministro ha assicurato di essere pronto a portare domani in assemblea la linea alternativa sui ballottaggi, valutando se metterla ai voti. Ma nessuno strappo, almeno prima dei ballottaggi, sarebbe in vista. Rassicurazioni, queste, che avrebbe comunicato anche a Gianfranco Fini e Italo Bocchino nel vertice a tre avuto stamane.
Il caso Ronchi è invece diverso. I colonnelli dell'ex An l'hanno sentito al telefono anche oggi, a partire da Matteoli, uno degli artefici dell'operazione. E dal Pdl assicurano che l'addio è questione di giorni, se non di ore. Poi l'ex ministro tornerà in maggioranza, anche se non nel Pdl. Al governo, semmai. Di certo Ronchi ha annullato oggi un incontro già fissato da giorni con La Russa a Milano, ma continua a tessere la sua tela di rapporti. Nel partito c'è chi scommette sul fatto che domani possa mancare all'appuntamento dell'assemblea. Chi ha avuto modo di sentirlo giura però che ci sarà e sosterrà la linea alternativa a quella proposta dai vertici di Fli. Anche dall'accoglienza che gli verrà riservata, sostengono le stesse fonti, dipenderanno le sue scelte. Se il clima in sala dovesse surriscaldarsi oltre il dovuto, lo strappo diverrebbe ancora più probabile.
E poi c'è l'incognita congresso. Gira voce, in Fli, che qualcuno dei dissidenti sia intenzionato domani ad alzarsi per chiedere la convocazione di un'assise straordinaria. Una mossa non confermata per ora dagli interessati, una scelta che da un lato posticiperebbe il momento di un eventuale strappo, ma dall'altro contribuirebbe ad accentuare il caos interno. E' più probabile che alla fine qualcuno chieda più semplicemente l'accelerazione dei congressi locali.