Rifiuti e criminalità. Sequestro da 22 milioni a Palermo
Cosa nostra mirava al monopolio dello smaltimento dei rifiuti in Lombardia
PALERMO - La sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo ha sequestrato beni per un valore di 22 milioni di euro riconducibili a «Gino u' mitra», esponente del mandamento mafioso di Porta Nuova. L'uomo faceva parte di un «solidale e compatto 'gruppo imprenditoriale mafioso' all'interno del quale ciascuno dei consaguinei svolgeva il ruolo di prestanome, offrendo un importante contributo per il conseguimento dei fini illeciti realizzando una rete di società cooperative, la maggior parte dedite all'attività di raccolta e smaltimento rifiuti».
Le indagini si sono concentrate in particolare sulla «Italia 90», una società di trasformazione e smaltimento di rifiuti speciali e scarti industriali, che aveva sede legale a Palermo, e sede operativa a Ospedaletto Lodigiano (LO), che si era aggiudicata oltre 40 gare d'appalto indette da molti comuni delle provincie di Lodi e Cremona, e dalle regioni Lombardia e Liguria. I particolari dell'operazione saranno illustrati in due conferenze stampa che si svolgeranno oggi alle 11 presso le questure di Palermo e di Lodi.